Guardia di Finanza: non c’è crisi economica per i consumi di droga, sequestrati a Civitavecchia altri 400 kg di cocaina per un valore di 170 milioni di euro

Di Massimo Giardinieri

Civitavecchia (Roma). La perdurante quanto grave crisi economica che sta inesorabilmente colpendo tutti i consumi sembra però non intaccare quello delle droghe, della cocaina in particolare, almeno a giudicare dagli ultimi sequestri avvenuti nei giorni scorsi in Campania a cui se ne aggiunge, proprio oggi, un altro – da ben 400 kg – che i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno operato presso il porto di Civitavecchia che si trova ad appena 60 km dalla Capitale.

Anche in questo caso si tratta di una partita proveniente dal Sud America, che è stata intercettata presso lo scalo portuale laziale dai militari delle fiamme gialle in eccellente raccordo operativo con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).

Controlli Unità cinofile negli spazi portuali

Il sequestro è avvenuto nell’ambito degli ordinari controlli che ogni giorno i Finanzieri del locale Gruppo eseguono sui container in transito, ed uno di questi, selezionato unitamente agli operatori doganali per più approfonditi controlli, ha attirato l’infallibile fiuto del cane anti-droga “Pes” che ha subito segnalato al suo finanziere-cinofilo la presenza della droga.

Il carico di “copertura” era stavolta costituito da caschi di banane, mentre la “polvere bianca” in questione era stata accuratamente suddivisa nei classici panetti completamente avvolti  da più strati di cellophane proprio per evitare che potesse lasciare tracce odorose, un escamotage utilizzato praticamente in tutte le spedizioni di sostanze stupefacenti ma che stavolta non ha sortito gli effetti sperati.

Attività di vigilanza doganale al Porto di Civitavecchia

Per il suo quantitativo si tratta di uno dei più grossi sequestri mai avvenuti nel porto civitavecchiese, ed il guadagno che ne sarebbe potuto conseguire per le organizzazioni criminali del narcotraffico – una volta tagliato e piazzato – si aggira sui 170 milioni di euro.

L’operazione ha dunque suscitato particolare soddisfazione negli ambienti della Guardia di Finanza romana, anche se con l’Autorità Giudiziaria sono ora state avviate indagini volte sia ad identificare i responsabili, sia a ricostruire i canali di approvvigionamento della cocaina che, con molte probabilità, era destinata ad inondare per mesi il mercato clandestino del Lazio nonché di quello delle regioni limitrofe.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore