Azerbaigian, l’informazione contemporanea in in occasione delle elezioni presidenziali di domani

Di Domenico Letizia*

Baku. Ieri ho avuto modo, insieme ad alcuni colleghi della stampa italiana ed estera, di incontrare Amasov Aflatun, deputato azerbaigiano indipendente e componente dell’Azerbaigian Press Council, per approfondire il ruolo dei media nello Stato del Caucaso, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali.

Incontro a Baku sulla stampa azera

L’Azerbaigian è all’avanguardia nella gestione dei media, poichè sta puntando molto sul digitale e sull’implementazione dei nuovi social e media online, attraverso la creazione di contenuti video, immagini e altri formati editoriali.

Dall’ottenimento dell’ indipendenza nel 1991, in Azerbaigian, è possibile aprire e gestire nuovi canali e giornali. Esiste un organismo di controllo nel Paese, che, dopo la presentazione di semplici meccanisimi burocratrici e l’ottenimento di alcune certificazioni, permette l’apertura di nuove Agenzie stampa, editoriali e di comunicazione, senza alcun controllo da parte delle autorità governative.

Nel Paese esistono molti giornali, che in questo periodo sono estremamente attivi e non vi è censura per ciò che riguarda l’utilizzo dei social. In particolare, ricorda il deputato indipendente azerbaigiano, ci sono due milioni di cittadini che utilizzano Facebook senza alcuna censura da parte delle autorità. Inoltre, anche le istituzioni stanno cambiando e cercano di divenire complemente accessibili, digitali e forte è l’utilizzo dei social moderni, in particolare Facebook.
La popolazione azerbaigiana, attraverso la lettura dei giornali e l’accesso ai media online, legge tanto e possiamo affermare come lo stato dell’informazione sia elevato, grazie al pluralismo di notizie a cui gli azerbaigiani possono accedere senza alcun problema di controlli o di burocrazia.

Va ribadito l’approccio multiculturale del Paese: pur essendo a maggioranza mussulmana, l’Azerbaigian è uno stato secolarizzato e ha una visione dell’Islam molto diversa da quella di altri Stati della stessa religione.

Il retaggio sovietico e la particolare evoluzione conosciuta dall’identità azera fin dal XIX secolo hanno determinato una netta separazione tra la pratica individuale dell’Islam e la sfera pubblica.

D’altronde, durante i lavori del Forum Internazionale Umanitario organizzato tradizionalmente in Azerbaigian, molti Stati giungono e si confrontano proprio a Baku, analizzando e sviscerando imporanti fenomeni contemporanei come l’estremismo islamico, la democrazia e il multiculturalismo.

In Azerbaigian, i media americani sono molto popolari e la popolazione ha generalmente un’opinione positiva del sistema d’informazione statunitense. Il deputato, inoltre, ha ribadito: “Il nostro Paese è stato il primo ad avvicinarsi all’idea di democrazia, tipica dell’Occidente, all’interno del contesto geografico del Caucaso, con l’istituzione del Parlamento e dei processi politici democratici, una volta ottenuta l’indipendenza. A conferma di ciò va ribadito che dal 2007 al 2015 vi sono stati intensi confronti e approfondimenti per la comprensione dell’informazione contemporanea tra i media azerbaigiani e i media europei. Abbiamo tentanto di comprendere al meglio i meccanismi delle istituzioni della comunicazione dell’Europa e degli Stati Uniti”.
Amasov conclude il nostro incontro ribadendo: “Stiamo organizzando un monitoraggio per le elezioni dell’11 aprile, che vede la presenza di sette televisioni, quindici giornali e dieci Agenzie stampa”.

*Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi) e Osservatore sul campo per le elezioni presidenziali dell’Aprile 2018 in Azerbaigian

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