SPECIALE CONFERENZA NAZIONALE SICUREZZA E LEGALITA’: Le conclusioni dei tavoli tematici. Il ruolo guida dell’Italia nella lotta al terrorismo

Napoli. Dagli oltre 500 partecipanti alla Conferenza Nazionale su Sicurezza e Legalità organizzata dalla Regione Campania, dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dall’Eurispes, conclusasi ieri a Napoli sono emersi una serie di proposte.

Un momento dei lavori della conferenza di Napoli

In particolare, il tavolo su “Beni Confiscati”, coordinato da Maria Vittoria De Simone, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, sul tema di grande attualità della vendita ai privati dei beni confiscati, prevista dal Decreto Sicurezza, ha espresso una “condivisione sull’esigenza di procedere alla vendita come ipotesi residuale e con esclusione dei beni di particolare valore simbolico, per i quali, invece, è auspicabile un intervento dello Stato.

L’ipotesi residuale, è emerso dal tavolo di confronto, è già prevista dalle norme. E’ mutata l’estensione delle categorie di possibili acquirenti, non più solo Enti pubblici. È stato specificato poi che “nel 2018, su 3 mila beni lavorati pronti per la destinazione, solo per 2 mila vi è stata una manifestazione di interesse”.
Gli esperti hanno espresso, inoltre, delle proposte sul ruolo dell’amministratore giudiziario, auspicando la “costituzione di un nucleo specializzato di Polizia a supporto dell’amministratore giudiziario” e di un “elenco o albo di esperti a supporto della sua attività”.
Molto seguito dal pubblico, composto da studiosi, tecnici, addetti ai lavori e studenti, il tavolo che aveva per tema l’ambiente ed il territorio. I lavori sono stati coordinati da Giancarlo Caselli, magistrato e presidente dell’Osservatorio sulle Agromafie Eurispes-Coldiretti.

Giancarlo Caselli, magistrato e presidente dell’Osservatorio sulle Agromafie Eurispes-Coldiretti

E’ stata evidenziata un’assoluta esigenza “di una nuova normativa in materia di reati agroalimentari, poiché quella vigente è inadeguata, obsoleta e controproducente, rischiando addirittura di incentivare gli illeciti”. Per gli esperti “le falle della normativa, di fatto, favoriscono l’inserimento nella filiera anche delle mafie. Senza una riforma continueranno ad essere prevaricate la sicurezza alimentare dei consumatori insieme alle esigenze della produzione virtuosa”.

Proposte concrete sono arrivate anche dal tavolo “Sicurezza urbana e tutela penale”, coordinato da Antonello Perillo, caporedattore Responsabile Tgr Rai Campania. In particolare, gli studiosi e gli investigatori hanno fatto emergere l’esigenza di “una maggiore sinergia e di un maggior dialogo tra tutte le Istituzioni che, a vario titolo, e in base alle proprie competenze, sono chiamate a tutelare i cittadini”. Insomma, la richiesta impellente è stata quella di fare rete, fare sistema, sia in fase di prevenzione che di contrasto dei fenomeni delinquenziali.

Sul versante del contrasto una risposta concreta potrebbe arrivare dall’istituzione di una “Centrale Unica per la Sicurezza” che veda al fianco di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, da una parte il supporto degli operatori dei principali istituti di vigilanza, dall’altra la partecipazione di Protezione Civile, Vigili del Fuoco, operatori sanitari e Comuni.

Per quanto riguarda il tavolo dedicato all’immigrazione ed alla tratta degli esseri umani, coordinato da Marco Ricceri, Segretario Generale dell’Eurispes, gli esperti, dopo aver identificato la natura del processo migratorio, come fenomeno non congiunturale ma strutturale e originato da molteplici fattori, hanno lanciato, attraverso le esperienze di ciascuno, alcuni interessanti contributi a partire dall’esigenza di incentivare una “corretta comunicazione del fenomeno da parte della stampa”.

E’ stata segnalata, poi, la necessità di “rendere più agevole e veloce il sistema di regolazione” di chi arriva nei nostri Paesi, “creare canali di ingresso legali per ridurre i flussi illegali” e promuovere un’iniziativa internazionale contro la tratta di esseri umani per modificare lo statuto della Corte Penale Internazionale e introdurre il crimine della tratta di esseri umani.

Sul traffico di esseri umani serve un’iniziativa internazionale

Il tavolo su “Criminalità organizzata: infiltrazione nell’economia legale”, coordinata da Giovanni Russo, Procuratore Nazionale Aggiunto Antimafia ed Antiterrorismo, dopo aver osservato in modo unanime che “per esserci infiltrazione deve esserci permeabilità del terreno” e che “la mafia ha poggiato la pistola sul comodino, usando il suo potere economico per occupare mercati e falsare l’economia” ha coniato il termine di “borghesia mafiosa” e quello di  “interclassismo delle mafie” per alludere al concetto che il mafioso non è più il soggetto emarginato ma un vero professionista.

 

Operazione della Direzione distrettuale antimafia

Partendo da questi presupposti, è emersa la necessità di “istituire una banca dati in cui vengano raccolte le informazioni non solo dei vincitori delle gare per gli appalti, ma anche dei partecipanti, con uno sguardo a tutti gli operatori che di volta in volta assemblano il cartello”.

È stata poi sottolineata la necessità di continuare a “colpire le associazioni criminali di stampo mafioso, attaccando i loro patrimoni”.
Il tavolo di confronto ed analisi sulle dipendenze, la Sicurezza e la società”, coordinato da Roberta Pacifici, Direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, ha evidenziato come poco meno di 4 milioni di persone abbiano consumato almeno una sostanza illegale nel corso dell’ultimo anno. In primis c’è l’uso della cannabis, seguita dalla cocaina.

Una pianta di cannabis

Secondo gli esperti, “ogni nuovo metodo di contrasto o di intervento, dovrà basarsi su una maggiore collaborazione multidisciplinare, anche a livello internazionale. Una maggiore cooperazione, quindi, tra tutte le Autorità giudiziarie, specialmente in riferimento ad indagini relative ai proventi illeciti. Servono memorandum d’intesa operativa che leghino le Forze di Polizia al fine di impiantare relazione agili e durature per semplificare le indagini e contrastare più efficacemente le organizzazioni criminali. Al tempo stesso, le Polizie dovranno aggiornarsi e specializzarsi in un’azione di infiltrazione nel livello finanziario del narcotraffico”.
Il tavolo sul Terrorismo, coordinato da Andrea Margelletti, presidenti del Ce.Si – Centro Studi Internazionali, ha messo in evidenza come il nostro Paese abbia, da sempre, assunto “un ruolo guida importante improntato alla ricerca di strumenti organizzativi e normativi, finalizzati tanto alla prevenzione quanto al contrasto di tale fenomeno”.

Controlli antiterrorismo della Polizia a Milano

Ma pure essendo evidente come tra i Paesi occidentali, l’Italia sia stata quella meno colpita dal terrorismo di matrice islamica, ciò non deve indurre a ritenere il nostro territorio esente dal rischio di infiltrazioni terroristiche.
Innovativo ed in grado di attraversare trasversalmente tutte le tematiche affrontate, il tavolo sulla “Cyber Security”, coordinato da Roberto De Vita, Presidente dell’Osservatorio Cyber Security dell’Eurispes.

Il tavolo, utilizzando la definizione di “ecosistema digitale”, ha affrontato il tema nelle varie declinazioni, spaziando dall’analisi dei fenomeni, degli scenari attuali e della realtà normativa e tecnica/tecnologica per giungere alle prospettive sul futuro: da tema apparentemente tecnico a questione centrale inerente la democrazia, l’economia, la società e i diritti fondamentali.

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