SPECIALE GIORNATA DELLA MEMORIA. IN UN LIBRO DELLA GIUNTINA LA STORIA UNICA DI SUSANNA PARDO

FIRENZE. La storia di Susanna Pardo è straordinaria e unica.

Giovane ragazza cresciuta nella Milano degli anni Trenta, in una grande famiglia ebraica di commercianti benestanti, moderna ed evoluta, per un tragico gioco del destino finì, unica italiana, nella più terribile fabbrica della morte nella Polonia occupata dai nazisti: Treblinka.

I due campi di Treblinka si trovano nel territorio del Comune di Kosów Lacki.

Dopo Bełżec e Sobibór, fu l’ultimo dei tre campi di sterminio aperti nel 1942 nell’est della Polonia occupata dai tedeschi a entrare in funzione, nel luglio 1942, al fine di attuare l’Operazione Reinhard (in tedesco Aktion Reinhardt), nome in codice dato dai nazisti al progetto di sterminio degli ebrei in Polonia.

Il campo di Treblinka è tristemente noto, nei rapporti fatti dai pochi sopravvissuti, per lo sterminio perpetrato con indicibile ferocia sulle vittime.

Secondo alcune stime, in soli sedici mesi, nel campo furono uccisi dai 700 mila ai 900 mila  internati, secondo solo al numero delle vittime di Auschwitz II (Birkenau).

 

La copertina del libro

Perché? Susanna, poco più che ventenne, aveva conosciuto a Milano, nel suo appartamento di Corso Vercelli, un cugino, Davide, che di cognome faceva come lei, Pardo.

Innamorata, lo sposò nell’ottobre del 1940 e lo seguì a Monastir, l’attuale Bitolj, nei Balcani, dove lui aveva una fabbrica di tessuti.

La zona, passata alla Bulgaria, era controllata dai nazisti.

Il campio di sterminio nazista di Treblinka in Polonia

In un libro di Carlotta Morgana, edito dalla Giuntina, viene raccontata la sua vita.

Nel marzo 1943, Susanna, il marito e la figlioletta Esperance, nata nel dicembre 1941, vennero arrestati in una massiccia razzia di ebrei organizzata dai bulgari sotto le direttive tedesche.

Di lei si persero le tracce fino a tre anni fa quando, grazie al lavoro di ricerca degli storici Sara Berger e Marcello Pezzetti, sono venuti alla luce documenti dei Ministeri dell’Interno e degli Esteri dove si ha la certezza di quanto accadde.

Se fosse rimasta in Italia, come le era stato suggerito, Susanna si sarebbe salvata con la sua famiglia, fuggita in Svizzera nel settembre 1943 e tornata in italia due anni dopo.

Carlotta Morgana: Da Corso Vercelli a Treblinka. Storia di Susanna Pardo – Collana Vite – Edizione Giuntina – pagine 144 – Costo: 16 euro

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