Turchia: alle elezioni presidenziali Erdogan non sfonda. Si va verso il ballottaggio del 28 maggio

ANKARA. In Turchia si va verso il ballottaggio del 28 maggio per le elezioni presidenziali. I dati non sono ancora definitivi e sul piatto della bilancia pendono ancora i voti espressi all’estero erano ancora in fase di conteggio.

Presidente uscente, Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che il suo partito,  l’Alleanza popolare è “molto avanti”

Nella notte appena trascorsa si è andati avanti nello scrutinio delle schede e il Presidente uscente, Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che il suo partito,  l’Alleanza popolare è “molto avanti”, anche se i risultati finali devono ancora essere annunciati.

Ieri, oltre 60 milioni di elettori si sono recati alle urne per eleggere il nuovo Presidente della Republica che i 600 membri del Parlamento.

Erdogan ha dichiarato di avere circa 2,6 milioni di voti in più rispetto al suo più diretto concorrente Kemal Kilicdaroglu, leader del principale partito di opposizione, il Partito popolare repubblicano (CHP).

E commentando il grande afflusso al voto, Erdogan ha detto che la il numero è stato “uno dei più alti della nostra storia”.

“Vorrei esprimere la mia gratitudine a ciascuno dei miei cittadini – ha aggiunto – che si sono recati alle urne con un’affluenza record e hanno espresso le loro preferenze per il futuro del proprio Paese e per se stessi”.

“Finiremo questo round – ha proseguito – con oltre il 50% dei voti”.

“Vittoria o sconfitta che sia. il Presidente uscente ha ribadito che rispetterà la volontà degli elettori e si aspetta da tutti la “stessa maturità democratica. Il nostro Paese ha un funzionamento che costituisce un esempio per il mondo sia in termini di esercizio dei diritti e delle libertà politiche che di affidabilità del sistema elettorale – ha spiegato – La decisione degli elettori nel Paese sarà chiara quando verranno annunciati i risultati finali”.

Se la decisione della nostra Nazione dimostra che le elezioni presidenziali sono finite – ha proseguito -non c’è problema. Se la nostra Nazione ha fatto la sua scelta a favore di un secondo turno elettorale, esso sia il benvenuto. “Crediamo che finiremo questo round con oltre il 50% dei voti”.

Erdogan ha invitato i suoi sostenitori a essere “vigili” fino al termine del processo di conteggio.

Il presidente turco uscente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato di essere “chiaramente in testa” alle elezioni presidenziali, ma ha riconosciuto che sarà necessario un secondo turno, di cui “rispetterà” l’esito.

“Anche se i risultati non sono ancora stati pubblicati, siamo chiaramente in testa”, ha detto a una marea di sostenitori riuniti nel cuore della notte ad Ankara: “Rispettiamo queste elezioni e rispetteremo le prossime”, ha affermato Erdogan.

È la prima volta in 20 anni, da quando è al potere in Turchia, che il capo dello Stato uscente è costretto a un ballottaggio contro il suo avversario socialdemocratico Kemal Kiliçdaroglu.

Kemal Kiliçdaroglu, leader dell’opposizione

Quest’ultimo ha guidato una coalizione senza precedenti di 6 Partiti d’opposizione.

Kiliçdaroglu ha promesso la vittoria del suo schieramento al ballottaggio. “Se la nostra Nazione chiede un secondo turno, lo accetteremo volentieri. E lo vinceremo assolutamente”, ha detto Kiliçdaroglu nel cuore della notte ad Ankara, circondato dai rappresentanti dei 6  partiti della sua coalizione.

“Erdogan non è riuscito a ottenere il risultato che si aspettava nonostante tutti gli insulti pronunciati contro il suo avversario – ha aggiunto il candidato dell’opposizione -. La necessità di cambiamento nella società è superiore al 50%. Dobbiamo assolutamente vincere e instaurare la democrazia in questo Paese”.

Sinan Ogan, candidato di una coalizione di piccoli partiti di estrema destra, era invece relegato a poco più del 5% dei consensi dopo una campagna elettorale tutta giocata all’attacco dei migranti siriani arrivati in Turchia dopo l’inizio del conflitto civile nel Paese, circa 4 milioni di persone.

Kilicdaroglu, leader del partito laico di centrosinistra Chp, secondo alciuni dati, ha trionfato in gran parte del Sud Est del Paese a maggioranza curda ma Erdogan si è confermato nelle campagne e nei suoi feudi centrali.

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