Covid-19: la malattia appare parzialmente eradicabile. La necessità di conviverci

Di Pierpaolo Piras*

Roma. In questi tempi di pandemia Covid, la domanda più ricorrente è se potremo raggiungere la quota zero dei contagi entro i prossimi 6-8 mesi

Il 2020 è stato l’anno del COVID-19

Secondo gli epidemiologi della Jhon Hopkins University, il COVID-19 probabilmente seguirà un modello stagionale simile a quello di altri virus respiratori: esattamente come quelli dell’Influenza ma con meno casi clinici nella prossima estate, seguiti da un aumento nella stagione fredda successiva.

Secondo questo modello, potrebbe prolungarsi la necessità di indossare la mascherina per tutto il 2021 ed oltre.

Previsioni altrettanto attendibili (sugli USA) sono quelle dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), dell’Università di Washington a Seattle, che considerano di raggiungere i 619 mila morti negli USA e 4,7 milioni a livello globale.

Oggi, più di 570.300 americani sono morti di COVID-19 e 3,07 milioni sono le vittime in tutto il mondo, secondo la John Hopkins University (Baltimora).

Secondo i dati della “Johns Hopkins University Center for Health Security”, la notizia incoraggiante è che ovunque i vaccini stanno ottenendo risultati positivi.

Molto importante è la vaccinazione contro il virus

Inoltre, è probabile che la “Food and Drug Administration” (FDA) approvi l’autorizzazione all’uso in emergenza tra gli adolescenti dai 12 ai 15 anni  in qualsiasi momento, espandendo così il pool di persone protette dai vaccini.

Il fine strategico di tutte queste ricerche rimane quello d’instaurare al più presto l’immunità di gregge.

Tale autorizzazione potrebbe contribuire all’impegno globale in materia di sanità pubblica: più persone sono vaccinate, compresi i bambini, più velocemente verrà raggiunta l’ immunità di gregge.

Inoltre, con numeri più bassi di casi clinici attesi per quest’estate, questo ostacolo alla diffusione del virus diventerebbe più raggiungibile.

Per quanto importante sia l’immunità di gregge, si realizzerebbe anche il  “disaccoppiamento” ovvero alla separazione delle forme cliniche più  gravi e complicate da quelle che, grazie al vaccino, si ammalerebbero con meno necessità di ospedalizzazione.

I vaccini esercitano un effetto protettivo anche nei confronti delle cosiddette “varianti virali”.

L’importanza delle mascherine

Oltre che per le ragioni ben note ormai da tutti, è importante indossare correttamente una mascherina omologata fino a raggiungere la drastica diminuzione dei contagi, almeno sino a quando non sarà possibile riconoscere chi è vaccinato e chi no.

È molto probabile che le linee guida sulla salute pubblica relative all’uso delle mascherine rimarranno in vigore fino a quando non attraverseremo quella soglia di immunità di gregge e quando la circolazione comunitaria (europea e mondiale)  del virus scenderà.

Non è da trascurare il beneficio sorto dal loro utilizzo, dimostrato dal crollo dell’ epidemia influenzale e del raffreddore comune avute quest’anno.

La disinformazione sui vaccini

L’esitazione apodittica delle persone verso il vaccino dipende più dall’errata informazione delle persone piuttosto che dall’analisi scientifica del rischio-beneficio.

Un momento della vaccinazione anti Covid-19

Togliendo gli effetti collaterali dal contesto ( sempre che ci siano e siano stati scientificamente verificati dagli scienziati) nei giornali e Tv sono ancora troppe le dichiarazioni arbitrarie su microchip, infertilità sulle donne o altre sciocchezze di questo calibro del tutto prive di validità scientifica.

Il futuro è soggetto a modifiche

Per l’autunno prossimo, c’è da aspettarsi un aumento dei casi Covid accompagnato da una maggiore mortalità, entrambi legati alla stagione fredda.

Tuttavia, con l’evolversi dell’epidemiologia pandemica, cambieranno anche le previsioni a lungo termine.

Le novità scientifiche all’attenzione dei centri di ricerca clinica ed epidemiologica che potrebbero influenzare i numeri futuri includono l’estensione della vaccinazione agli adolescenti dai 12 ai 15 anni e (alla fine) i bambini più piccoli e la necessità di praticare una vaccinazione “booster” (una sorta di terza iniezione di richiamo).

Il tutto dovrà confrontarsi con le varianti virali emergenti e la proporzione, anch’essa mutevole, della popolazione tra chi è completamente vaccinata con quella che era precedentemente infetta.

Ancora una volta, far aderire le persone all’uso della maschera in inverno potrebbe essere impegnativo se lo scenario durante l’estate sarà vicino alla normalità.

Il Covid-19 ha tutta l’aria di essere una malattia non del tutto eradicabile.

Dovremo conviverci, magari proteggendoci con la vaccinazione annuale, come per l’Influenza, insomma.

Finora, c’è stata solo una malattia infettiva umana debellata dal pianeta: il vaiolo, ma aveva caratteristiche molto diverse.

*Specialista in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-Facciale

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