Guardia di Finanza: a Roma operazione internazionale “LUDUS III” contro la produzione e il commercio di giocattoli pericolosi. Sequestrati in tutta l’Unione europea oltre 19 milioni di pezzi

ROMA. Era qualche tempo che non si sentiva più parlare di giocattoli contraffatti e/o pericolosi, ma il fenomeno è ancora ben lungi dall’essere sorvolato come infatti testimoniano i dati emersi oggi dall’operazione internazionale “LUDUS III”, organizzata da Europol e che in Italia come principale interfaccia vede proprio la Guardia di Finanza con i suoi Reparti territoriali, ma soprattutto con il Nucleo Speciale Beni e Servizi (NSBS) che in materia vanta una specifica competenza.

L’operazione “LUDUS III” – giunta alla sua terza esecuzione – si è mossa dunque nell’ambito delle varie iniziative di collaborazione internazionale, a cui la Guardia di Finanza partecipa unitamente alle Forze di Polizia e alle Agenzie di “law enforcement” operanti all’interno di numerosi Stati membri dell’Unione europea.

Più nel dettaglio si è trattato di un’attività condotta tra il settembre 2022 e il gennaio 2023 in 29 Paesi UE, che ha portato al sequestro di oltre 19 milioni di giocattoli eseguiti nel corso di oltre sei mila interventi e che hanno contestualmente determinato la segnalazione amministrativa di 298 soggetti, mentre 205 sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.

Il Comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi – Col. t.ST Gaetano Cutarelli

Ad avere un ruolo di rilievo nel descritto contesto operativo – con circa il 12% dei sequestri sul totale – è stata proprio la Guardia di Finanza (due milioni e 200 mila di giocattoli al suo attivo), per un valore di mercato che sfiora i 17 milioni di euro il che rappresenta oltre il 21% del loro volume economico.

L’obiettivo di “LUDUS III”, com’è giusto sottolineare, è stato principalmente quello di risalire alla filiera commerciale di tali prodotti che sono purtroppo di larghissima diffusione a livello mondiale, per questo l’azione investigativa è andata a concentrarsi sul contrasto del commercio abusivo, ciò attraverso la ricostruzione della correlata catena logistica e amministrativa all’interno delle quali operano diversi ruoli-chiave di questa ben distinta fenomenologia criminale.

L’azione condotta sul terreno ha ovviamente incluso una lunga serie di controlli e ispezioni rivolte all’individuazione di depositi clandestini e spedizioni di prodotti, come anche l’individuazione di canali di vendita on-line, con un parallelo “target” di ricerca sulle produzioni che utilizzano marchi, segni distintivi e disegni industriali tutelati da copyright.

Tra i prodotti maggiormente sequestrati compaiono giocattoli educativi, ricreativi ed elettronici, oltre a videogiochi e bambole raffiguranti i personaggi più amati dai bambini.

Si è trattato ovviamente di prodotti che non rispettano gli standard di sicurezza previsti dalla normativa nazionale e europea e che non avevano neppure le informazioni essenziali per il consumatore.

I militari della Guardia di Finanza durante una fase dell’operazione LUDUS III

Un “refrain” piuttosto conosciuto dunque, fatto di parti facilmente staccabili che possono perciò essere ingerite dai piccoli utilizzatori con tutti i rischi del caso, la presenza di sostanze tossiche ed il superamento dei limiti di decibel consentiti.

Da rilevare come l’operazione “LUDUS III” in Italia abbia avuto il coordinamento del citato Nucleo Speciale Beni e Servizi comandato dal Col. Gaetano Cutarelli, che ha svolto il ruolo d’interlocutore con Europol e con le altre competenti Agenzie. L’NSBS della Guardia di Finanza, oltre a essere responsabile dello studio e dell’analisi di queste particolari fenomenologie illecite ha, come accennato sopra, una specifica competenza nella lotta alla contraffazione e nella tutela dei consumatori.

Una vera e propria attività di intelligence dunque, che l’NSBS pilota anche attraverso la gestione e l’alimentazione di un’innovativa piattaforma telematica denominata “GRAS-RAPEX” (acronimo di RAPid EXchange of Information System); in parole più semplici un sistema comunitario creato per lo scambio rapido d’informazioni sui prodotti pericolosi e che nel nostro Paese fa capo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Dicastero con il quale lo stesso NSBS opera difatti in stretto raccordo.

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