Guardia di Finanza: a Siracusa vendita on-line di capi d’abbigliamento con griffe contraffatte. Si presentano le Fiamme Gialle che bloccano la diretta streaming e denunciano i responsabili

Di Antonella Casazza

SIRACUSA. Un sequestro in “diretta streaming” è stato messo a segno dai finanzieri del Comando provinciale di Siracusa, nell’ambito di un’attività di servizio a contrasto della contraffazione dei marchi di fabbrica.

Un militare della GDF di Siracusa durante un’attività di monitoraggio anti-contraffazione

 

In un’era dove Internet e social sono spesso i canali attraverso i quali si realizzano attività illecite di questo tipo, i militari della GDF siracusana hanno implementato loro procedure investigative adattandole al momento, dunque operando una vera e propria attività di monitoraggio sulla rete, in particolare sulle piattaforme digitali di vendita on-line.

Nel corso delle citate attività i militari hanno così individuato due soggetti residenti in città i quali, addirittura in diretta su Internet, pubblicizzavano e commercializzavano capi di abbigliamento e calzature “griffate” recanti i marchi (contraffatti) di prestigiose aziende nazionali ed estere della moda, peraltro a prezzi particolarmente convenienti.

Un sistema innovativo quanto particolarmente efficace dunque, che sta pian piano sostituendo le tradizionali “esposizioni” di merce contraffatta su strada ma sul quale i Reparti del Corpo stanno adottando una dovuta risposta operativa, come nel caso in cronaca dove i due soggetti in questione avevano messo in piedi un vero e proprio mercatino telematico del “fake”, attraverso il quale potevano acquisire gli ordini della clientela nonché prevedere premi ad estrazione per i follower più attivi.

Peccato che per l’ultima diretta fosse però stato previsto un epilogo ben differente rispetto alle precedenti poiché le Fiamme Gialle, dopo aver ottenuto un apposito decreto dalla locale Procura della Repubblica, hanno bussato allo “studio televisivo” oggetto delle loro indagini nel bel mezzo della diretta.

All’accesso dei militari i responsabili, evidentemente colti in piena flagranza di reato, hanno immediatamente chiuso il collegamento nella sorpresa dei potenziali spettatori (nei cui riguardi saranno comunque effettuati i dovuti accertamenti).

Le perquisizioni domiciliari condotte nell’occasione confermavano l’attività investigativa in questione, con il rinvenimento di oltre 500 capi di abbigliamento – rigorosamente contraffatti – che ha dunque comportato la contestuale denuncia dei responsabili della vendita all’Autorità Giudiziaria per violazione delle norme che tutelano il marchio d’impresa.

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