Guardia di Finanza: a Varese indagine sul Reddito di Cittadinanza. Denunciati oltre 500 soggetti che avevano percepito somme per circa 3 milioni di euro

Di Michele Toschi

VARESE.  Sono oltre 500 i soggetti denunciati dai finanzieri del Comando provinciale di Varese per indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, con una contestuale erogazione di circa 3 milioni di euro.

La citata attività di Polizia economico-finanziaria è stata avviata sulla scorta specifiche “analisi di rischio” condotte dagli investigatori delle fiamme gialle, che hanno riguardato soggetti extracomunitari residenti nella provincia varesina risultati percettori del citato sussidio tra il 2019 ed il 2023.

Le indagini della GDF sui percettori del Reddito di Cittadinanza

L’indagine dei Finanzieri si è dunque avvalsa delle banche-dati in uso al Corpo, dove i militari sono andati ad incrociare le singole posizioni dei beneficiari al fine d’individuare la presenza di soggetti che, nonostante avessero autocertificato d’essere in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo, ne erano in realtà privi.

In ragione di ciò le Fiamme Gialle hanno conseguentemente denunciato alla Procure della Repubblica di Varese e di Busto Arsizio 346 percettori illeciti.

Sulla scia della descritta attività si è dunque passati ad una fase successiva volta ad accertare un altro requisito, ovvero quello dell’effettiva permanenza minima sul territorio italiano (che il legislatore ha fissato in 10 anni) anche questo richiesto ai cittadini extracomunitari che intendono percepire tale reddito, scoprendo in tal modo come altri 300 soggetti – anche questi denunciati alla competente Autorità Giudiziaria – avessero attestato il falso.

Dall’attenta disamina delle Dichiarazioni sostitutive uniche (DSU) presentate dai richiedenti sono peraltro venuti alla luce fittizi requisiti anagrafici, soggettivi, reddituali e patrimoniali previsti per l’ottenimento del Reddito di Cittadinanza, nonché l’omissione di comunicazioni inerenti a intervenute variazioni che avrebbero comportato la cessazione del beneficio.

Sulla vicenda è inoltre il caso di sottolineare come, nonostante l’ultima Legge di Bilancio abbia disposto l’abolizione del sussidio del reddito di cittadinanza, il decreto legge 48/2023 “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” stabilisca che resti comunque in vigore la responsabilità penale dei soggetti che – in maniera indebita – abbiano percepito il citato sussidio fino al 31 dicembre 2023.

Le Autorità Giudiziarie chiamate ad occuparsi della vicenda, concordando appieno con l’operato della Guardia di Finanza ed in presenza dei chiari dati forniti dalle analisi in parola, hanno intanto concluso la fase preliminare delle indagini nonché già rinviato a giudizio numerosi soggetti.

Una situazione d’illegalità abbastanza diffusa dunque, per effetto della quale ammontano a circa 3 milioni di euro le somme indebitamente percepite a danno delle casse dello Stato, oltre che delle persone realmente bisognose di un supporto finanziario.

Da rilevare altresì come i Finanzieri abbiano provveduto a segnalare ai competenti uffici dell’INPS le irregolarità rilevate, procedendo in tal modo a bloccare l’erogazione di circa 2 milioni di euro oltre ad avviare le parallele procedure volte alla restituzione delle somme indebitamente percepite.

Resta in ogni caso inteso che, nel rispetto della presunzione di innocenza costituzionalmente garantita, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine non potrà essere dichiarata prima di un’intervenuta sentenza irrevocabile di condanna che ne accerti le singole responsabilità penali.

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