Guardia di Finanza: controlli a tutto campo a Mestre e nel centro storico di Venezia. Sequestrati migliaia di prodotti non-sicuri o contraffatti e individuati lavoratori “in nero”. Controllate anche strutture ricettive extralberghiere

VENEZIA. Sono stati numerosi i controlli che i finanzieri del Comando Provinciale di Venezia hanno compiuto in questi ultimi giorni nella città lagunare e che hanno riguardato diversi settori d’intervento, come quelli inerenti alla verifica della corretta certificazione dei corrispettivi, all’impiego di manodopera in nero, al contrasto della commercializzazione di prodotti non-sicuri o contraffatti, nonché per il controllo sul regolare esercizio delle molte strutture ricettive extralberghiere presenti in una zona ad alta vocazione turistica.

Tali attività, che hanno visto il diretto coinvolgimento dei finanzieri in forza ai locali Nuclei Operativi Metropolitani (NOM) ed al Gruppo Pronto Impiego veneziano, si sono stavolta concentrate a Mestre e in centro storico con particolare attenzione egli esercizi commerciali gestiti da soggetti stranieri, diversi dei quali gravati da precedenti di polizia o comunque caratterizzati da specifici “alert” emersi dalle c.d. “analisi di rischio”; analisi che sono elaborate dalle fiamme gialle sulla base delle risorse telematiche di cui si avvalgono nelle loro peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria.

Sulla scia di tali controlli i militari hanno così sequestrato 17.350 articoli di bigiotteria, souvenir, prodotti per la persona ed accessori vari d’abbigliamento, tutti privi delle indicazioni previste dalla legge a tutela dei consumatori e che sono stati rinvenuti all’interno di 14 esercizi commerciali (la maggior parte dei quali ubicati in pieno centro storico).

I finanzieri veneziani durante i controlli

Nel citato contesto operativo sono stati altresì sequestrati prodotti alimentari (preparati per cottura cibi e bevande prevalentemente etniche) sprovvisti delle informazioni obbligatorie sugli allergeni, circostanza questa che ha portato alla richiesta d’applicazione di sanzioni amministrative – pari a 16.000 euro – da comminarsi a cura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Da rilevare come queste specifiche attività siano state svolte congiuntamente con il personale specializzato in servizio presso l’Ispettorato della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari.

Immancabile poi la presenza di lavoratori “in nero” (tre quelli individuati nell’occasione), come anche il mancato rilascio dello scontrino e/o della ricevuta fiscale che i finanzieri operanti hanno contestato a 15 esercenti.

In un esercizio commerciale di Mestre, nel quale viene altresì praticata attività di money transfer, i finanzieri hanno inoltre sequestrato decine di articoli recanti i marchi contraffatti di noti marchi dell’elettronica, dell’occhialeria, a cui si sono aggiunti anelli e bracciali nonché diversi documenti d’identità oggetto di pregresse denunce di smarrimento.

I controlli sulle strutture ricettive extralberghiere si sono invece svolti congiuntamente con gli agenti della Polizia Locale, ed anche in questo settore sono emerse irregolarità come quella rilevata in capo ad un soggetto extracomunitario – risultato essere il gestore di tre strutture – ma che nell’ultimo periodo ha dichiarato redditi dagli importi irrisori, per i quali sono stati così avviati i conseguenti accertamenti di carattere fiscale.

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