Guardia di Finanza: “fabbrica della droga” scoperta nella periferia di Firenze. Arrestato un cittadino albanese

FIRENZE. Può senz’altro essere definita la “fabbrica della droga” quella che i finanzieri del Comando Provinciale di Firenze – Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF), hanno scoperto all’interno di un capannone sito nella zona industriale di Sesto Fiorentino, dove peraltro hanno arrestato – in flagranza di reato – un cittadino albanese nonché denunciato un secondo soggetto (un cittadino italiano risultato essere il conduttore dell’immobile).

L’operazione della Guardia di Finanza

Il sito in questione, individuato durante uno dei continui servizi di controllo economico del territorio, ha subito messo sull’avviso i militari insospettiti dal tipico quanto penetrante odore della canapa che proveniva dal capannone, per questo hanno subito approntato specifiche attività di appostamento e perlustrazione della zona circostante, durante le quali è stata notata la presenza di un giovane albanese a bordo di un furgone.

Una delle coltivazioni scoperte

È stato nel corso della successiva perquisizione dello stabilimento (dove lo straniero era peraltro diretto) che si è arrivati al colpo grosso, poiché nel sito in questione gli specialisti del citato Nucleo PEF hanno trovato un vero e proprio impianto produttivo della droga, realizzato con numerosi macchinari utilizzati per la coltivazione, l’irrigazione, l’illuminazione, l’umidificazione, l’essicazione e finanche il confezionamento della marijuana.

Davvero una produzione dotata di tutto punto, che ovviamente non poteva prescindere da un’adeguata piantagione sulla quale le fiamme gialle hanno trovato 729 piante di cannabis piazzate all’interno di tre serre, oltre a più di mezzo quintale della medesima sostanza stupefacente, accuratamente confezionata in involucri di cellophane e pronta per essere immessa sui canali clandestini dello spaccio dove, soltanto per il suddetto quantitativo, avrebbe fruttato circa 200.000 euro.

Al termine delle attività di ricognizione, verbalizzazione e sequestro, l’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Sollicciano dove tutt’ora si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Allo stesso arrestato nonché alla seconda persona denunciata, va comunque riconosciuta la presunzione d’innocenza, poiché le responsabilità penali dei cittadini sottoposti ad indagini vengono ad essere definitivamente accertate soltanto al pronunciamento di un’intervenuta sentenza irrevocabile di condanna.

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