Guardia di Finanza: scoperta a Roma una frode fiscale da 42 milioni di euro messa in atto attraverso falsi crediti d’imposta. Arrestate tre persone

Di Antonella Casazza

ROMA. È di rilevanti proporzioni la frode fiscale scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma – Compagnia di Colleferro, per la quale il GIP del Tribunale di Velletri ha disposto un sequestro preventivo da oltre 30.000.000 di euro nei confronti di 26 persone fisiche e di 18 persone giuridiche, provvedimento al quale si affianca l’arresto di 3 soggetti che i militari delle fiamme gialle hanno già eseguito.

Le fiamme gialle durante un arresto

La frode in parola, nella quale hanno preso attivamente parte sette consulenti operanti nella zona dei “Castelli Romani”, a sud della Capitale, è venuta alla luce a seguito di una verifica fiscale che aveva interessato una panetteria di Artena (Roma), attività ispettiva che ha messo in luce l’esistenza un sodalizio – costituito da consulenti fiscali con studi a Frascati ed a Roma – specializzatosi nell’“azzeramento” dei debiti tributari.

L’illecito artificio messo in atto dai responsabili avveniva dietro la corresponsione di una percentuale variabile tra il 25% e il 35% delle imposte non versate, in buona sostanza crediti d’imposta falsi attestati in capo alle imprese interessate, che peraltro erano anche molte.

Dai conseguenti accertamenti effettuati dagli investigatori della GDF è infatti emerso che la platea interessata a “risparmiare” sugli oneri tributari era di 549 clienti, tra persone fisiche e giuridiche operanti in diverse aree del territorio nazionale, che hanno infatti beneficiato dei “servizi” offerti dall’organizzazione, questo per un volume di compensazioni d’imposta quantificate in oltre 42 milioni di euro; una truffa in grande stile oltre che di grandi volumi dunque, perpetrata attraverso la presentazione di 11.911 modelli F24 recanti codici relativi ai crediti d’imposta risultati fasulli.

Al momento sono dunque 26 le persone fisiche, tra titolari di imprese individuali e rappresentanti legali di società, indagati a vario titolo per il reato di indebita compensazione di debiti tributari con crediti d’imposta inesistenti, a cui va aggiunta l’aggravante specifica che riguarda i professionisti coinvolti e che è prevista dalla vigente normativa penale-tributaria (i tre soggetti sottoposti alla misura degli arresti domiciliari sono infatti ritenuti ideatori nonché promotori della frode).

È comunque opportuno specificare come il provvedimento giudiziario in cronaca sia stato adottato sulla base delle presenti acquisizioni probatorie, pertanto – in attesa di giudizio definitivo – ad ognuno degli indagati va al momento riconosciuta la presunzione di non colpevolezza.

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