Intelligenza artificiale: Report Difesa intervista Daniele Caligiore, autore del volume “IA istruzioni per l’uso”

Di Fabrizio Scarinci 

ROMA. Com’ è noto, nel corso dei prossimi decenni, lo sviluppo di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (IA) comporterà numerosi cambiamenti sia di tipo socio-economico che di carattere geopolitico. 

Riguardo a tale tematica, Report Difesa ha avuto modo di fare un breve excursus con il Professor Daniele Caligiore, Ricercatore presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, R&D Manager di AI2Life, direttore dell’Advanced School in Artificial Intelligence ed autore del volume “IA istruzioni per l’uso”.

Il Professor Daniele Caligiore

 

Nel corso dell’intervista ci si è soffermati, in modo particolare, sull’impatto che l’intelligenza artificiale potrebbe avere in campo industriale, su alcune delle sue possibili applicazioni di carattere militare e sull’approccio adottato dal nostro Paese al fine di gestire la progressiva robotizzazione del proprio tessuto produttivo. 

Professor Caligiore, il mondo dell’industria, sia civile che militare, sta fortemente accelerando sull’impiego e sulla produzione dei sistemi robotici. Quali sono, a suo parere, i principali mutamenti che ci aspettano nel prossimo futuro? 

E’ molto probabile che ci saranno una serie di mutamenti significativi nel mondo dell’industria, sia a livello civile che militare. 

Faccio alcuni esempi. L’industria sta sempre più adottando sistemi robotici avanzati per automatizzare una vasta gamma di processi. Ciò comporta una maggiore efficienza, una riduzione degli errori e un aumento della produttività.

Ci aspettiamo che l’automazione diventi ancora più diffusa e che i robot collaborativi (cobots) diventino sempre più comuni, lavorando fianco a fianco con gli esseri umani. 

Inoltre, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi robotici sta aprendo nuove possibilità. I robot saranno in grado di apprendere e adattarsi all’ambiente di lavoro in modo autonomo, prendere decisioni in tempo reale e migliorare le proprie prestazioni nel tempo. 

L’IA consentirà ai robot di gestire compiti complessi e di interagire in modo più naturale con gli esseri umani. I robot saranno progettati per lavorare a stretto contatto con le persone. Ciò avrà un impatto significativo su settori quali assistenza sanitaria, industria manifatturiera e logistica, consentendo una maggiore sicurezza e produttività. 

L’adozione diffusa dei sistemi robotici avrà un impatto significativo sulla società e sull’economia. Come ho scritto nel mio libro “IA istruzioni per l’uso”, da un lato, ci saranno nuove opportunità di lavoro e nuovi settori di occupazione legati alla progettazione, produzione e manutenzione dei robot. 

D’altra parte, potrebbero verificarsi cambiamenti nel mercato del lavoro, con la sostituzione di alcune mansioni umane da parte dei robot. Sarà importante gestire questa transizione in modo equo ed equilibrato. 

Infine l’uso crescente dei sistemi robotici solleverà anche questioni etiche e regolamentari complesse. Ci sarà bisogno di definire norme e regolamenti per garantire la sicurezza, la privacy e l’etica nell’uso dei robot. Inoltre, dovremo affrontare le sfide legate alla responsabilità legale in caso di incidenti o danni causati dai robot autonomi.

La progressiva introduzione dell’IA comporterà enormi vantaggi nell’ambito dei processi produttivi, ma anche numerosi mutamenti nel mondo del lavoro

Come sta affrontando tale processo il nostro sistema Paese? 

La mia percezione è che l’Italia stia provando ad affrontare il processo di accelerazione dell’impiego e della produzione dei sistemi robotici e dell’intelligenza artificiale attraverso politiche, investimenti e iniziative che mirano a sfruttare i benefici di tali tecnologie, garantendo nel contempo un approccio equilibrato per gestire le sfide correlate. 

Dovremmo, a mio avviso, investire di più sulla formazione interdisciplinare riguardo a queste tematiche. Questo non solo per preparare i lavoratori allo sviluppo degli strumenti dell’IA, ma anche e soprattutto per promuovere un utilizzo consapevole di questi strumenti, nel rispetto dell’essere umano. 

Quella della formazione interdisciplinare è la sfida della Advanced School in AI (www.as-ai.org) che dirigo e che è promossa da AI2Life srl, spin-off dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR. 

Per quanto riguarda, invece, i vari domini operativi che caratterizzano il mondo militare (terra, mare, cielo, spazio e cyber) quale sarà, secondo lei, l’impatto dell’IA? 

Non sono un esperto del settore difesa, ma credo che l’IA possa avere un impatto significativo su tutti i domini operativi. 

In ambito spaziale, ad esempio, l’IA può essere utilizzata per migliorare e supportare la navigazione autonoma delle astronavi, l’analisi dei dati provenienti dai satelliti per il rilevamento delle minacce, l’individuazione di anomalie di funzionamento e la gestione delle comunicazioni tra i sistemi spaziali.

Un satellite per l’osservazione della Terra. In campo spaziale l’IA migliorerà sensibilmente la capacità di analizzare i dati provenienti da tali sistemi

L’IA potrà, inoltre, essere usata per rilevare e prevenire attacchi informatici e migliorare la sicurezza delle reti.

È importante comunque sottolineare che prima dell’applicazione dell’IA occorre sempre tenere conto delle questioni etiche e legali per salvaguardare la persona.

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