SPECIALE GIORNATA DELLA MEMORIA: Contro l’odio, l’antisemitismo e la negazione la risposta è l’umanità

Di Paolo Giordani*

ROMA. Solo un animo superficiale o ammantato di particolare cinismo, vorrebbe confinare il 27 gennaio 1945, giorno in cui l’Armata Rossa entrò nel campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau, come un evento ormai lontano nel tempo, seppur nella sua innegabile gravità.

Oggi 27 gennaio si ricorda la liberazione di Auschwitz

La giornata del 2023 ha come tema “home and belonging”, “la casa e gli averi”, per ricordare sia le vittime sia i sopravvissuti e la loro umanità, il fatto che abbiano perso una cosa cara, le loro proprietà, la loro identità.

A tutti i discorsi d’odio, antisemitismo, negazione e a tutti i pregiudizi presenti anche oggi bisogna opporre il senso di umanità, per ridurre o auspicabilmente cancellare la possibilità di nuovi genocidi.

All’origine dell’Olocausto, infatti, vi sono state condizioni di marginalizzazione e disinformazione, la cui portata è stata sottovalutata dalla comunità internazionale, che hanno dato mano libera ai perpetratori di questa immane tragedia.

Una camera a gas nel campo principale di Auschwitz, subito dopo la liberazione (gennaio 1945)

L’Istituto Diplomatico Internazionale (IDI), in ogni sua componente, pone la Giornata della Memoria della Shoah tra i principi ispiratori della propria azione quotidiana affinché, sforzandosi di diffondere il dovuto rispetto alla sacra dignità dell’essere umano ed il suo insopprimibile anelito all’assoluto, tali orrori non abbiano mai più a ripetersi ed a macchiare il genere umano.

*Avvocato. Presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale (IDI)

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