Guerra Israele-Hamas: l’IDF continua a colpire installazioni militari dei terroristi ed eliminare i vari capi. La storia di Yahya Sinwar, il “macellaio di Khan Yunis”

GAZA CITY (STRISCIA DI GAZA). E’ ormai sempre più stretta la collaborazione operativa tra il Servizio Segreto Interno Shabak (Shin Bet) e l’Israel Defence Forces (IDF).

Soldati e soldatese israeliane

Gli errori della scorsa settimana sono ormai superati e sul terreno lo Stato ebraico è tornato di nuovo padrone pronto a sferrare il colpo che il Governo di Benjamin Netanyahu ritiene decisivo.

il capo del Governo israeliano, Benjamin Netanyahu

 

 

Ieri sera caccia dell’IDF, sotto la guida dell’intelligence dello Shin Bet, hanno eliminato nella Striscia di Gaza, Bilal al-Kadra, Comandante della Forza “Nakhba” del Battaglione Sud di Khan Yunis dell’organizzazione terroristica di Hamas, responsabile del raid omicida nel Kibbutz Nirim e Nir Oz.

Tutta l’attività operativa ha fatto parte dei numerosi attacchi nella Striscia di Gaza contro alti funzionari e infrastrutture terroristiche della stessa Hamas ma anche della Jihad islamica palestinese.

Nel corso della notte scorsa sono stari colpiti oltre un centinaio di obiettivi militari nei quartieri di Zeytun, Khan Yunis e Jabaliya occidentale.

Distrutte numerose infrastrutture dei meccanismi di sicurezza di Hamas.

Inosmma, in preparazione dell’attacco su Gaza per quella che molti stanno considerando che sarà una grande sanguinosa battaglia con tantissime perdite (molti saranno civili – https://www.reportdifesa.it/guerra-israele-hamas-tutto-pronto-per-la-battaglia-di-gaza-lidf-fa-di-nuovo-appello-ai-civili-di-evacuare-verso-sud-per-la-loro-protezione-ma-i-terroristi-lo-impediscono/) Israele continua nei suoi raid aerei per fiaccare la resistenza nemica.

Sono ad oggi 2.329 i terroristi palestinesi eliminati a Gaza (+ 1500 terroristi palestinesi sono stati eliminati in Israele) e altri 9.042 hanno riportato ferite varie.

Dall’inizio della guerra sono, invece, caduti in battaglia 286 soldati e soldatesse dell’IDF.

Nel corso dei combattimenti di due giorni fa, è stata usato per la prima volta il sistema d’arma “Iron Sting” che ha preso di mira una postazione militare utilizzata da Hamas per lanciare attacchi contro Israele.

Inoltre, le forze navali dell’IDF hanno utilizzato per la prima volta in questa guerra la Corvetta classe “Saar 6” per colpire un impianto di produzione di armi dei terroristi.

Una Corvetta classe “Saar 6”

 

Intanto, in Libano un missile anticarro è stato lanciato colpendo una casa a Shtula (Nord d’Israele). Si registrano almeno 3 feriti, uno grave.

E l’IDF ha risposto al fuoco con colpi di artiglieria diretti al Sud del Libano.

CHI E’ IL SOLDATO ISRAELIANO E COME STA VIVENDO QUESTE GIORNATE

Un soldato quello israeliano che non ha conosciuto le guerre medio orientali del passato (se non a scuola) ma nell’anima del popolo è entrata, dopo i massacri del 7 ottobre, la consapevolezza che occorre difendere la propria casa, la propria famiglia, i propri figli.

La grande corsa alla partecipazione alle battaglie dei riservisti dell’IDF, provenienti da tutto il mondo, ha commosso non solo Israele ma anche quella parte dell’opinione pubblica che vede nello Stato ebraico un amico (seppure con tutte le sue numerose contraddizioni, le sue scelte politiche).

E come si fa con i propri amici lo si deve sostenere (le analisi, le critiche dovranno arrivare dopo).

La sicurezza internazionale, il vivere in pace anche nel nostro Vecchio Continente è un imperativo che deve mettere da parte ricostruzioni storiche, geopolitiche spesso raffazzonate.

Così come è stato fatto contro i terroristi dell’ISIS va fatto con quelli di Hamas e della Jihad islamica.

Ogni soldato e ogni soldatessa sono pronti a sconfiggere un altro nemico di Israele! Una volta e per sempre!

Un’altra guerra che dovrà vedrà il popolo d’Israele unito a difesa del suo territorio, della sua storia, della sua cultura, della sua anima che, in verità è anche la nostra. In fondo sono i nostri “Fratelli maggiori”!

Intanto, prosegue l’appello in arabo dell’IDF alla popolazione di Gaza. Dalle 10 alle 13 (ora locale – le 9 e le 12 in Italia) non sarà attaccato questo percorso (vedi immagine) per consentire agli abitanti della Striscia di andare a Sud.

L’area segnalata dall’IDF

IL RUOLO INFORMATIVO DELL’IDF

E, all’opinione pubblica nazionale e internazionale, speiga chi sono i leader di Hamas. Una risposta chiara ai vari partecipanti ai talk show televisivi, anche di casa nostra, e ai vari articolisti (anche di casa nostra).

Nel suo sito l’IDF racconta la figura del capo di Hamas, Yahya Sinwar.

Il leader di Hamas, Yehiyeh Sinwar, definito il “macellaio di Khan Yunis”

Nel 2018, dichiarò al mondo: “Abbatteremo il confine con Israele e strapperemo loro il cuore dai corpi”.

E ricorderete tutti, sabato 7 ottobre, quello che è avvenuto con omicidi, attacchi ai kibbutz, rapimenti.

Sinwar è il leader di Hamas a Gaza, il secondo in comando dell’intera struttura terroristica  uno dei fondatori dell’ala militare di Hamas.

E’ considerato la mente che sta dietro i brutali massacri di Hamas nelle città e nelle comunità del Sud di Israele e dietro il Nova Music Festival del 7 ottobre.

Quello che l’IDF precisa (e che una volta e per tutte dovrebbe restare stampato anche nei cervelli degli opinionisti di casa nostra) Hamas non è solo un’organizzazione terroristica ma, purtroppo, anche il sovrano eletto a Gaza.

In qualità di leader, Sinwar dirotta tutte le risorse di Gaza per finanziare la costruzione di infrastrutture terroristiche come tunnel di attacco sotterranei, lanciarazzi e armi, lasciando la maggior parte dei civili a vivere in povertà mentre i leader terroristi come lo stesso Sinwar possono vivere una vita lussuosa.

Leader come Sinwar, ricorda l’IDF, usano anche la popolazione civile come scudi umani posizionando le loro infrastrutture terroristiche all’interno di ospedali, asili, centri umanitari e altro ancora.

Sinwar che è nato a Gaza, a Khan Yunis, perché dovrebbe costruire e sostenere un sistema così orribile che opprime il suo stesso popolo?

Oltre ad aiutare a fondare l’ala militare di Hamas, ha contribuito a fondare un’organizzazione che identificava i palestinesi che collaboravano con Israele per contrastare l’attività terroristica e pianificava personalmente il rapimento e l’omicidio di 2 soldati israeliani e l’omicidio di 4 palestinesi sospettati di aiutare Israele a contrastare l’attività terroristica.

Miliziani di Hamas entrano in territorio israeliano

È stato catturato e condannato a 5 ergastoli consecutivi in ​​una prigione israeliana.

Sinwar è diventato un leader di spicco in prigione. Divenne noto per aver abusato e utilizzato metodi di dura violenza e crudeli torture contro coloro che si opponevano a lui e contro coloro sospettati di aiutare Israele. Divenne noto come “il macellaio di Khan Yunis”.

Nel 2006, dopo lunghe trattative, fu rilasciato come parte di un accordo stipulato per recuperare un soldato israeliano, Gilad Shalit, che era stato rapito da Hamas e trattenuto a Gaza per anni.

Dopo il suo rilascio, Sinwar è diventato una figura di spicco di Hamas a Gaza ed è stato ufficialmente riconosciuto come terrorista dal Governo degli Stati Uniti nel 2015.

È stato eletto per sostituire Ismail Haniya come leader di Hamas ed è stato in prima linea nelle rivolte istigate dall’organizzazione terroristica lungo la barriera di sicurezza di Gaza, in cui migliaia di palestinesi hanno tentato di rompere la recinzione per danneggiare i civili israeliani.

A causa del ruolo chiave di Sinwar nel massacro e nella brutalizzazione di bambini, donne e uomini innocenti, il capo di Stato maggiore dell’IDF, Rav Aluf Herzi Halevi, ha dichiarato: “Questo attacco atroce è stato orchestrato da Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza. E così lui, e l’intero sistema sotto di lui, sono uomini morti. Li prenderemo di mira, li spezzeremo e smantelleremo il loro sistema”.

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