Pacchetto Sicurezza: via libera del Governo Meloni alla revisione dello strumento militare nazionale. Aumentano di organici e maggiore professionalità per le Forze Armate

ROMA. E’ stato approvato, ieri, da Governo Meloni il cosiddetto “Pacchetto Sicurezza”.

Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei ministri

Per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, “è stato un giorno molto importante per la Difesa e per tutte le Forze Armate anche perché, con la approvazione definitiva del Decreto legislativo di revisione dello strumento militare nazionale, è partito un percorso di profondo rinnovamento che blocca la riduzione del personale, sin qui imposta dalla legge n. 244 del 2012, e che non era più sostenibile in considerazione degli attuali impegni sul territorio nazionale e in ambito internazionale”.

“Il provvedimento – ha aggiunto Crosetto – segna un deciso cambio di passo verso un’autentica revisione strutturale e funzionale dello Strumento militare, revisione che si pone tra i passi più significativi degli ultimi anni”.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto

Il provvedimento, adottato in Consiglio dei Ministri, prevede il passaggio dal modello “professionale a 150 mila” al modello a 160 mila unità e rimodula gli organici delle Forze Armate inserendo figure professionali ad alta e altissima specializzazione al fine di operare anche nei domini di Spazio e Cyber.

In particolare, è stato deliberato un incremento delle professionalità, quali medici e personale delle professioni sanitarie, commissari, tecnici di laboratorio, ingegneri, genieri, logisti dei trasporti e dei materiali, informatici ed esperti del settore cyber.

L’intervento è stato, peraltro, adottato senza nuovi oneri per la finanza pubblica, in quanto è stato modulato entro limiti di spesa compatibili con i risparmi conseguiti con il processo di riduzioni avviato a decorrere dal 2014.

Di pari rilievo, per le Forze Armate e per le Forze di Polizia ad ordinamento militare, è stata anche l’approvazione del Decreto delegato di coordinamento legislativo che prevede l’inclusione, nel Codice dell’Ordinamento militare, delle norme sulle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM).

Il provvedimento, infatti, ha incluso, nel Codice dell’Ordinamento militare, nel pieno rispetto e in attuazione dei principi indicati della Corte Costituzionale, il riconoscimento della libertà sindacale al personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia a ordinamento militare nonché le relative e peculiari modalità di esercizio.

I giudici della Consulta

Inoltre, il disegno di legge, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, ha previsto un concorso interno, da effettuare nel 2024, al fine di completare il processo di transito nei Marescialli delle professioni sanitarie, di Sergenti e Volontari, già in servizio permanente, in possesso di titoli e abilitazioni previsti per legge, nonché la possibilità per il personale militare di essere avviato presso enti o agenzie nazionali per acquisire specifiche competenze professionali.

Inoltre, sono state previste rimodulazioni ordinative per quanto riguarda l’Organizzazione mobile e speciale e del Comando Carabinieri della Banca d’Italia, nonché misure volte ad ottimizzare la programmazione delle spese del Centro nazionale di accoglienza degli animali sequestrati e confiscati del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari.

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