Kosovo, 20 anni fa la missione nel Paese balcanico. L’Esercito svolge un ruolo primario sia per il mantenimento della sicurezza nell’area sia per l’integrazione degli attori regionali con l’Unione Europea

Caserta. Due giorni di celebrazioni, a Caserta, per il ventennale dell’ingresso del contingente italiano in Kosovo, avvenuto nel giugno del 1999,

Reparti della Brigata Bersaglieri Garibaldi schierati

L’evento si è concluso, oggi,  con una cerimonia militare in Piazza Carlo II (di fronte alla celeberrima Reggia), alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, del comandante Generale dell’Arma del Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, degli ex comandanti del contingente italiano in Kosovo, del sindaco di Caserta, Carlo Marino e di altre autorità locali.

Sfila la Bandiera di Guerra del 1° Reggimento Bersaglieri

La manifestazione è stata aperta ufficialmente ieri nei saloni della Reggia con una conferenza storico rievocativa tenuta dal Generale di Corpo d’Armata (in quiescenza) Mauro Del Vecchio, primo comandante del contingente italiano nel Paese balcanico e comandante della Brigata Bersaglieri “Garibaldi.

Del Vecchio ha ripercorso l’ingresso nei territori kosovari dei militari italiani raccontando la sua esperienza, corredata altresì da quella degli altri comandanti presenti, tra i quali il Generale di Corpo d’armata Carlo Cabigiosu, primo comandante italiano della Forza NATO di KFOR.

Come supporto iconografico della conferenza è stata allestita una mostra video fotografica riferita agli accadimenti di quel periodo.

Durante la cerimonia militare di oggi nella quale erano presenti i reparti e molti dei protagonisti che 20 anni fa diedero inizio alla missione, il Generale Farina, anch’egli ex comandante della Kosovo Force da settembre 2013 a settembre 2014, ha sottolineato quanto KFOR sia una missione importante che contribuisce alla stabilizzazione dei Balcani occidentali e, in termini più ampi, dell’intera Europa.

 

L’intervento del capo di SME, Generale Farina

In questo ambito l’Esercito, ha aggiunto il capo di SME,  svolge un ruolo primario sia per il mantenimento della sicurezza nell’area sia per l’integrazione degli attori regionali con l’Unione Europea.

“La nostra tradizione culturale – ha aggiunto Farina – improntata al dialogo e al rispetto verso il prossimo e la formazione attenta e costante dei nostri militari sono stati elementi fondamentali per ottenere in Kosovo la fiducia, la sinergia, il dialogo e il rispetto tra le parti. I comandanti e i soldati italiani dell’Esercito, dei Carabinieri e dell’Aeronautica e della Marina che, negli anni, hanno operato in Kosovo hanno sempre dimostrato altissima preparazione e ferma determinazione sul campo coniugando l’uso proporzionato della forza con un atteggiamento proattivo e imparziale fra le parti”.

“Solo con un approccio multidimensionale – ha proseguito il capo di SME – coordinato e integrato con ogni altro soggetto operante sul campo è possibile ottenere grandi risultati. Questi aspetti sono infatti alla base del motto MORE TOGHETER che coniai durante il mio mandato da comandante di KFOR”.

La missione in Kosovo, nella denominazione di KFOR (Kosovo Force) iniziò il 12 giugno 1999, su mandato delle Nazioni Unite, con l’adozione, da parte del Consiglio di Sicurezza della Risoluzione 1244, che autorizzava l’impiego di un contingente militare inizialmente composto da circa 50 mila militari provenienti da Paesi NATO e altri alleati.

Così, il contingente italiano composto da circa 6.500 uomini delle unità della Brigata “Garibaldi” e da assetti specialistici di altre Forze Armate, entrò nel Paese balcanico alla mezzanotte dello stesso giorno e raggiunse Pec il mattino del 14 giugno 1999.

Alla Brigata italiana, Brigata Multinazionale Ovest (MNB-W), venne assegnata la responsabilità dell’area Ovest.

Attualmente all’operazione “Joint Enterprise” in Kosovo partecipano 28 Paesi, con un impegno complessivo di forze di circa 4 mila unità.

Il Comando della Kosovo Force è affidata in modo continuativo ad un Generale dell’Esercito dal 2013.

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