Guardia di Finanza, gli allievi ufficiali del 118° Corso “Monte Cimone IV” e del 17° Corso “Sestante”hanno giurato fedeltà alla Repubblica

Bergamo. Gli allievi ufficiali del 118° Corso “Monte Cimone IV” e del 17° Corso “Sestante”, frequentatori del 1° anno dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, hanno pronunciato, oggi, il loro giuramento di fedeltà alla Repubblica.

il giuramento degli allievi ufficiali

La solenne cerimonia si è tenuta in Piazza Vittorio Veneto nella città lombarda e ha visto la partecipazione del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, del capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, del comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi e di altre autorità civili, militari e religiose.

Il ministro Tria tra i Generali, Toschi (Guardia di Finanza) e Vecciarelli (capo di SMD)

Hanno partecipato all’evento anche i rappresentanti dei corsi dell’Accademia “Monte Cimone, Monte Cimone II e Monte Cimone III”, recanti la medesima denominazione di uno dei corsi che ha giurato e che sono ntrati nel prestigioso Istituto di Formazione rispettivamente 75, 50 e 25 anni prima.

Questo atto simbolico, denominato “gemellaggio”, è finalizzato a creare un legame ideale e affettivo con gli allievi ufficiali, perpetuando la passione e il sacrificio delle generazioni che li hanno preceduti.

Il Generale Vecciarelli, rivolgendosi agli allievi ufficiali ha detto: “In quanto parte integrante della comunità con le stellette, oggi avete giurato fedeltà alla Costituzione e di difendere la Patria e i suoi valori fondanti in Italia e all’estero. E’ un onore che si adempie quotidianamente, innanzitutto con una condotta esemplare e con la massima integrità morale come è nella tradizione della Guardia di Finanza. La vostrà esemplarità sarà lo strumento più efficace per difendere, diffondere e tutelare i valori e gli interessi del nostro Paese”.

“Sarete in prima linea contro l’evasione fiscale – ha aggiunto -, la corruzione, le frodi finanziarie, il cybercrime, l’usura, la criminalità organizzata ed oltre ai compiti di istituto più noti, sarete impegnati nel prezioso e insostituibile sostegno alla popolazione, al fianco delle Forze Armate e delle altre Forze dell’Ordine, in operazioni di pubblica utilità, nelle emergenze e nelle calamità naturali”.

Inoltre, sempre rivolgendosi agli allievi ha evidenziato come nel loro futuro ci saranno “moderne operazioni internazionali di stabilizzazione e di ricostruzione” dove saranno chiamati ad affiancare le autorità governative e le strutture di sicurezza locali “fino a quando non saranno in grado di assumere la completa e diretta titolarità delle azioni che a loro competono”.

Tutto questo si svolgerà “in un contesto sempre più integrato in chiave interforze ed inter-agenzia, secondo una strategia unitaria e condivisa. Avrete degli ottimi maestri, in quanto la Guardia di Finanza, è perfetta interprete del concetto di “Sistema Paese”, e parte integrante delle Forze Armate”.

Rivolgendosi anche lui agli allievi ufficiali, il comandante Generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, ha evidenziato come con “il perentorio Lo giuro! che avete pronunciato, avete espresso la precisa volontà di mettervi al servizio di una nobile ‘causa’ che trascende l’interesse personale per assumere una dimensione collettiva che si identifica con il bene comune”.

L’intervento del Generale Toschi

“Le donne e gli uomini in Fiamme gialle – ha aggiunto il Generale Toschi- sono quotidianamente impegnati, da un lato, ad assicurare ogni opportuna tutela ai cittadini onesti ed alle imprese sane, vera e propria linfa vitale per lo sviluppo del nostro Paese; dall’altro, a contrastare i soggetti che permangono nell’area dell’illegalità e della frode, concentrando l’attenzione operativa sui fenomeni di criminalità economico-finanziaria più gravi e dannosi”.

“Ma – ha proseguito il comandante della GdF – accanto a tale sistematica e decisa attività di repressione, senz’altro centrale nell’ambito dei compiti istituzionali affidati al Corpo, va anche sottolineata l’importanza della prevenzione: essenza della funzione di polizia nella società democratica, dove il primato del diritto si afferma per l’adeguamento spontaneo dei cittadini alle norme giuridiche”.

E per favorire concretamente il raggiungimento di questo “ambizioso obiettivo, abbiamo sviluppato un approccio con i contribuenti fondato sulla buona fede e sulla cooperazione tra le parti, teso, più in generale, a veicolare l’immagine del finanziere che suscita rispetto non perché incute timore, ma perché ispira fiducia nelle persone oneste, dimostrando che fermezza e umanità possono coesistere”.

E sono le tante attestazioni di stima dei cittadini che “oltre a riconoscere il rigore e la professionalità del Corpo, riescono più che in passato a percepire i tratti umani del nostro lavoro; la capacità di produrre sicurezza economico- finanziaria e, nel contempo, offrire solidarietà e comprensione alle persone indifese. Sono loro i primi da salvaguardare rispetto alle minacce che provengono dalle frodi fiscali, dalle truffe ai finanziamenti pubblici, dagli illeciti che danneggiano il mercato dei capitali, dalle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto produttivo, dalla corruzione”.

La Finanza, proprio per svolgere al meglio il delicato servizio a favore della collettività, sta investendo “significative energie e risorse sulla formazione del personale, nella piena l’accrescimento l’aggiornamento rappresentano elementi indispensabili per il più efficace svolgimento dei compiti istituzionali”.

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