Marina Militare: procede il programma di acquisizione delle nuove FREMM “EVO”

Di Fabrizio Scarinci

ROMA. Il 24 gennaio scorso, il governo ha trasmesso alle commissioni competenti di Camera e Senato lo schema di decreto ministeriale inerente il programma di acquisizione delle due nuove FREMM di tipo EVO da parte della Marina Militare.

La FREMM “Luigi Rizzo” in navigazione

Caratterizzate da numerose innovazioni, tra cui l’adozione della sovrastruttura dei PPA dotata di Dual Band Radar a 4 facce fisse e l’introduzione dei missili antiaerei e antimissile Aster 30B1NT, queste due nuove unità porterebbero a dodici il numero complessivo delle FREMM in servizio con la nostra flotta.

Come noto, infatti, la Marina dispone già di quattro unità di tipo “General Purpose” (Bergamini, Rizzo, Martinengo e Marceglia) e di altrettante navi di tipo ASW (Fasan, Margottini, Carabiniere e Alpino), mentre risultano in fase di acquisizione altre due FREMM in configurazione “ASW Enhanced” (ossia la Emilio Bianchi e la Spartaco Schergat) ordinate al fine di sostituire le altrettante unità cedute nel 2020 alla marina egiziana.

La FREMM Carabiniere in attività

Definite da più parti come la “spina dorsale” della Marina Militare, da quando sono entrate in servizio queste fregate hanno partecipato (e continuano a partecipare) a diverse delle missioni poste in essere a tutela dei nostri interessi nazionali e di quelli dei nostri alleati.

Tra quelle maggiormente degne di nota, ricordiamo la missione anti-pirateria dell’Unione Europea “Atalanta” (di cui Nave “Martinengo” è attualmente unità di bandiera) e l’operazione “Brilliant Shield” posta in essere dall’Alleanza Atlantica nelle acque del Mar Baltico allo scopo di rafforzare il proprio “fianco-est” (a cui Nave “Marceglia” ha recentemente preso parte).

L’impiego di tali unità è, inoltre, previsto anche nell’ambito della missione europea a guida italiana “Aspides” finalizzata a proteggere il traffico mercantile del Mar Rosso (notoriamente cruciale per la nostra economia) dagli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore