La Pace oltre i confini. Celebrata ieri la Giornata Mondiale

Di Paolo Giordani*

ROMA. Ieri si è celebrata la 57ª Giornata mondiale della Pace.

E’ un appello alla preghiera e alla meditazione istituito da Papa Paolo VI, che ci ricorda la continua necessità di perseguire l’obiettivo della pace.

Papa Paolo VI

Questa giornata invita a promuovere percorsi di pace per l’intera umanità, un impegno che va ben oltre la sfera personale e si estende all’intero tessuto sociale.

La storia umana è segnata da passaggi in cui l’impossibile si è trasformato in possibile: la caduta di muri, la firma di trattati di pace, società intere che hanno optato per il perdono e la riconciliazione.

Questi cambiamenti non sono frutto del caso, ma di scelte coraggiose e azioni deliberate, testimonianza del potere trasformativo della volontà umana orientata verso un bene superiore.

In qualità di presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale (IDI), sono convinto che ogni individuo può influenzare il corso della storia attraverso gesti quotidiani di pace.

La crisi in Ucraina e il conflitto tra Israele e Hamas sono dolorosi promemoria: il nostro lavoro per la pace deve essere incessante e pervasivo, la pace richiede un impegno attivo e continuo, che si manifesta non solo nelle arene internazionali ma anche nelle azioni quotidiane di ognuno.

I pick-up di Hamas distutti dai caccia israeliani

In questa Giornata mondiale della Pace, l’invito è esteso a tutti: tutti consideriamo il nostro ruolo personale nella costruzione di un futuro pacifico, anche il contributo più modesto ha il potere di avvicinare un domani migliore, perché la pace è un percorso collettivo fatto di passi individuali; ogni azione conta.

E non dimentichiamo mai che la libertà è il cardine su cui ruota la pace.

La libertà non può essere frammentata o selettiva; essa deve essere universale. O si è liberi insieme o si è schiavi insieme. Chi priva un altro della libertà è a sua volta schiavo – schiavo delle proprie passioni negative, dei propri pregiudizi, delle proprie inclinazioni al male.

La difesa dei diritti umani è quindi non solo una questione di giustizia, ma anche una condizione essenziale per la pace.

Dobbiamo impegnarci per garantire la libertà e i diritti umani per tutti, e gettare le fondamenta solide per un mondo pacifico.

La nostra aspirazione per la pace non deve rimanere un sogno irraggiungibile. Può diventare una realtà se ci impegniamo con determinazione e speranza.

In questo giorno simbolico, rinnoviamo il nostro impegno per un mondo più giusto e pacifico, consapevoli che la pace non è solo una responsabilità collettiva, ma anche una scelta personale quotidiana.

*Presidente Istituto Diplomatico internazionale (IDI) – Roma

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