Direzione Investigativa Antimafia: confiscati beni per un valore di oltre 8 milioni di euro ad un esponente della ‘ndrangheta

BOLOGNA. La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, questa mattina ha dato esecuzione ad un provvedimento ex art 240 bis c.p. (confisca in executivis) emesso dalla Corte di Appello di Bologna sull’articolata richiesta del Procuratore Generale della Repubblica di Bologna.

Si tratta di beni per un valore stimato in circa 8.500.000,00 euro confiscati ad esponente di rilievo della associazione ‘ndranghetista autonoma, attiva nei territori di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza, storicamente legata alla cosca di Cutro (Crotone) facente capo a un noto boss della cosca malavitosa.

Briefing operativo del personale della Direzione Investigativa Antimafia

il soggetto è stato condannato in via definitiva il 7 maggio 2022 a 10 anni e 8 mesi di reclusione, nell’ambito dell’operazione “Aemilia” per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. pluriaggravato, quale partecipe all’associazione di stampo mafioso, è attualmente detenuto giusta Ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale di Bologna.

La figura del condannato è quella di partecipe molto attivo del sodalizio ‘ndranghetista emiliano, osservante delle gerarchie e regole dettate dai capi, fedele alle direttive ricevute condivise ed attuate, raccordo tra la cosca mafiosa ed esponenti delle Istituzioni locali consentendo in tal modo il rafforzamento e l’espansione economica del sodalizio, di chiara matrice imprenditoriale.

Direzione Investigativa Antimafia

Gli accertamenti svolti dalla D.I.A. hanno consentito di individuare un complesso di elementi patrimoniali di cui il condannato ha avuto la disponibilità e dimostrare che il loro valore era sproporzionato ai redditi dichiarati e all’attività economica svolta.

La ordinanza di confisca ha interessato 50 immobili, tra cui una villetta di pregio a Reggio Emilia, capannoni industriali, terreni, una società immobiliare, un automezzo e 12 rapporti bancarie.

L’intero patrimonio, passato definitivamente nelle mani dello Stato, sarà amministrato dall’Agenzia Nazionale del Beni Sequestrati e Confiscati.

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