ESCLUSIVA. Il Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°) custode di oltre 300 anni di tradizioni della Cavalleria Militare. Domenica a Piazza di Siena il Carosello di Lance

Roma (dal nostro inviato). Quando li vedi in sella ai loro cavalli, con indosso la bella uniforme storica, nella loro mano destra le lance, è come se la storia fosse tornata indietro di secoli.

Il Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°), unità dell’Esercito Italiano, inquadrato nella Brigata “Granatieri di Sardegna” è di fatto il custode di oltre 300 anni di tradizioni della Cavalleria militare. Non a bordo di veicoli blindati altamente tecnologici ma in sella ai loro cavalli, appunto.

I Lancieri nella loro uniforme storica

Doverosi i ringraziamenti allo Stato Maggiore dell’Esercito e al comandante dei Lancieri di Montebello, Colonnello Giuseppe Cacciaguerra che ci ha ospitato nelle bellissime strutture del Reggimento per respirare ancora oggi il profumo di storia e tradizioni.

Il Reggimento “Lancieri di Montebello” venne costituito il 16 settembre 1859 a Voghera (Pavia). Il suo nome deriva dalla Battaglia di Montebello del 20 maggio 1859 durante la II Guerra d’indipendenza, presso l’omonima cittadina di Montebello, in provincia di Pavia.

Il Reggimento “Lancieri di Montebello” ha sede a Roma e si lega indissolubilmente alla Capitale d’Italia per aver contribuito in modo decisivo ed eroico alla sua difesa durante la II Guerra Mondiale nei combattimenti del settembre 1943, allorquando, nel pieno del collasso politico-militare italiano, il Reggimento sacrificò oltre la metà dei suoi uomini, guadagnandosi l’onorificenza della Medaglia d’Argento al Valor Militare allo Stendardo.

Oggi, i “Lancieri di Montebello”, svolgono un’intensa e costante attività operativa sia sul territorio nazionale che all’estero.

Come prassi e antica tradizione il Reggimento Lancieri di Montebello svolge altresì i compiti di Alta Rappresentanza presso il Palazzo del Quirinale, della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, e partecipa attivamente al rigido protocollo del Cerimoniale di Stato destinato alle massime Autorità politiche e militari.

Inoltre i Lancieri di Montebello sono, di fatto, i custodi delle tradizioni equestri e dei “sacri luoghi” dove il Capitano Federico Caprilli promulgò il “Sistema di Equitazione Naturale”.

Il salto della sedia del Capitano Federico Caprilli

L’Ippodromo militare di Tor di Quinto e la caserma “Capitano Sabatini” in via Flaminia Vecchia, dal 1891 al 1943 furono sede del Distaccamento della Reale Scuola di Cavalleria di Pinerolo, fucina dei cavalieri militari italiani e stranieri e nel cui ambito Caprilli insegnò il “Sistema di Equitazione Naturale” da lui inventato ed insegnato quale istruttore dei primi corsi di “Equitazione di campagna”.

Ma torniamo dagli splendidi cavalli del Reggimento.

Le intense giornate di addestramento equestre, culmineranno domenica prossima, con il Carosello che chiuderà l’87° CSIO – Master “Fratelli D’Inzeo” di Piazza di Siena, dove atleti italiani e stranieri sono in gara per la conquista di ambiti trofei.

Al comando dello Squadrone a Cavallo che parteciperà nel gran finale del concorso ippico, c’è il Capitano Annalisa Andreotti in sella a Titanus, un cavallo di dieci anni nato presso il Centro Militare Veterinario dell’Esercito di Grosseto.

Il comandante dello Squadrone a Cavallo, Capitano Annalisa Andreotti in sella a Titanus

Report Difesa, in esclusiva, ha avuto modo di assistere ad una giornata di addestramento del reparto montato a cavallo dell’Esercito.

I Lancieri provano a piedi e studiano tutti i movimenti prima di riproporre il tutto a cavallo nel meraviglioso verde prato di circa 23 ettari dell’Ippodromo Militare di Tor di Quinto, intitolato al Generale di Corpo d’Armata Pietro Giannattasio.

Sotto lo sguardo vigile ed i consigli del Capitano Andreotti, i cavalieri hanno messo a punto le evoluzioni che poi metteranno in mostra, domenica, davanti al pubblico attento di Piazza di Siena.

Un momento delle prove per il Carosello di domenica a Piazza di Siena

Il primo Carosello che ha visto protagonista Montebello risale al 2008, realizzato insieme al Centro Militare di Equitazione, dall’anno successivo l’esibizione passò esclusivamente ai Verdi Lancieri.

Il carosello è normalmente accompagnato da musiche digitali scelte direttamente dal comandante di Squadrone, consigliato da un suo stretto collaboratore.

Negli ultimi due anni si è optato per una musica epica, melodica e coinvolgente, ma in un recente passato sono stati proposti anche importati brani rock ed havy metal arrangiati in chiave sinfonica. La nota vincente è comunque quella di abbinare magistralmente melodia e ritmo alle figure eseguite alle tre andature: passo, trotto e galoppo.

L’esibizione difficilmente dovrà superare i 14 minuti affinché il pubblico venga rapito dall’inizio alla fine dalle magiche evoluzioni.

Raramente si è superata tale tempistica, soltanto per enfatizzare l’alto livello di addestramento raggiunto in tutte le sue forme esprimibili.

Nel 2013 il Carosello si esibì con una durata maggiore in occasione della visita del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito USA, agli ordini dell’allora comandante di Squadrone, Capitano Paolo Mezzanotte, ora istruttore militare di equitazione ma anche responsabile della comunicazione del Reggimento che ci ha supportato in questo singolare reportage.

Ma come nascono le evoluzioni? Semplicemente da un’idea plasmata con una penna ed un foglio bianco, dove il comandante dello Squadrone deve immaginarsi quali figure e sincronismi intende far fare ai suoi cavalieri e alle sue amazzoni.

Per quest’anno e così anticipiamo qualche novità, ci saranno il salto della sedia, di una bicicletta e di un tavolo, quei salti stravaganti che agli inizi del ‘900, Federico Caprilli amava farsi immortalare.

Ad accompagnare lo Squadrone a Piazza di Siena ci sarà anche la Fanfara a Cavallo dei Lancieri di Montebello, fiore all’occhiello del Reggimento che, in sella ai loro cavalli grigi e diretti dal Sergente Maggiore Capo Salvatore Pinci, suoneranno musiche militari e non solo.

Anche la Fanfara del Reggimento Lancieri di Montebello (8°) prova le musiche in vista del Carosello

Abbiamo, anche in questo caso, avuto modo di assistere alle particolari quanto rare prove musicali. Il personale impiegato oltre ad essere bravo ad andare a cavallo deve anche sapere suonare strumenti a fiato e tamburi, senza avere obbligatoriamente, un back-ground di esperienza di Conservatorio.

I cavalli dediti all’attività istituzionale sono per la maggior parte provenienti dagli allevamenti del Centro Militare Veterinario di Grosseto e del Centro Militare di Equitazione di Montelibretti (Roma) dove vengono allevati equini per attività sportiva e compiti istituzionali.

Per poter essere far parte del comparto equestre dell’Esercito, la prerogativa fondamentale è quella di sapere già andare a cavallo.

Un cavaliere pulisce gli zoccoli del suo cavallo, dopo un’attività

Gi istruttori militari di equitazione individuano i volontari presso i RAV (i Reggimenti di Addestramento dei Volontari), gli ufficiali presso l’Accademia Militare di Modena e i marescialli comandanti di plotone presso la Scuola di Cavalleria di Lecce.

Per i volontari il test di idoneità è apparentemente semplice. All’aspirante, oltre che un breve colloquio riguardanti le proprie esperienze equestri, talvolta viene chiesto dagli istruttori di disegnare su un foglio figure di maneggio più o meno complesse.

Gli idonei verranno segnalati allo Stato Maggiore Esercito che poi ne stabilirà le eventuali destinazioni.

Ma i cavalli? Mediamente la sua vita operativa è di circa 20 anni. Nel momento in cui lasciano il servizio vengono portati al Centro Militare di Veterinaria di Grosseto per godersi la meritata “pensione”.

E se un militare fosse interessato ad avere con sé un cavallo che appunto è destinato alla “pensione”? E’ possibile, purché sia in possesso di spazi consoni e sia in grado di garantirne il mantenimento e un decoroso stile di vita.

Non ci resta, dunque, che assistere domenica prossima alle ore 19.30 al loro singolare e spettacolare “Carosello di Lance”.

Le prove del salto delle lance

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