Guardia di Finanza: a Caltanissetta, Operazione “Chilometro Zero”, scoperta una frode nel settore della vendita di auto usate con chilometraggi mediamente “ribassati”

Di Michele Toschi

CALTANISSETTA. Auto a prezzi davvero concorrenziali, in buono stato e soprattutto con pochi chilometri percorsi nonostante gli anni già trascorsi da quello d’immatricolazione, peccato che, dietro quelle che sembravano ottime occasioni, si celasse la più classica delle frodi che talvolta si verificano in questo settore.

Le Fiamme Gialle di Caltanissetta in azione

“Chilometro Zero”, è infatti questo il nome dato alla correlata operazione portata a termine dai finanzieri del Comando provinciale di Caltanissetta che ha consentito di scoprire un commercio fraudolento, nel quale le autovetture in questione venivano “ringiovanite” a seguito di un’accurata manomissione dei loro contachilometri.

La citata operazione delle Fiamme Gialle ha preso spunto da un’autonoma attività d’indagine che – sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Caltanissetta e Gela – è andata ad analizzare le compravendite effettuate da numerose concessionarie, mentre i risultanti dati sono stati successivamente incrociati con le Banche dati della Motorizzazione civile, delle Case madri e dell’apposito servizio sulle revisioni periodiche fornito dal Portale dell’automobilista.

 

Nello svolgimento delle indagini sono così cominciati ad emergere diversi elementi indizianti che evidenziavano come alcuni auto-rivenditori, attraverso distinte modalità, avevano molto probabilmente provveduto al cosiddetto “schilometraggio” dei veicoli posti in vendita (ovviamente in danno degli ignari clienti) ricavandone così significativi vantaggi sugli importi di rivendita.

Una pratica illecita dunque, che ha conseguentemente comportato il sequestro di numerose autovetture.

Secondo gli investigatori della GDF nissena sarebbero state oltre un centinaio le autovetture sottoposte al citato “trattamento”, mentre i chilometri scalati dai presunti responsabili si attesterebbero in circa 10 milioni (dunque una media di 90 mila chilometri a vettura).

Il sistema così congeniato avrebbe fruttato una somma vicina ai 40 mila euro, chiaramente ottenuti frodando clienti ai quali venivano cedute macchine a prezzi comunque più alti rispetto al loro effettivo valore di mercato.

Ulteriori verifiche – effettuate a tappeto nella citata provincia sicula – hanno altresì consentito di appurare come i numerosi rivenditori del settore lì presenti operino nella piena aderenza alle regole, rispettando dunque i delicati equilibri del mercato di riferimento oltre che una clientela bisognosa di acquistare, a prezzi contenuti, auto usate ma ancora affidabili.

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