Guardia di Finanza: a Como intercettate e sequestrate 14 chili di perle di contrabbando dal valore di 143 mila euro. Denunciato un cittadino italiano residente in Svizzera

Di Michele Toschi

COMO. Quattordici chili di perle per un valore commerciale di 143 mila euro sono state sequestrate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Como – Gruppo Ponte Chiasso, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).

A trasportare il prezioso carico un viaggiatore di nazionalità italiana residente in Svizzera, controllato dai militari e dai doganieri a bordo di un treno proveniente dalla città elvetica di Lugano e diretto a Milano.

Al momento del citato controllo l’uomo ha dichiarato non avere nulla di rilevante ai fini doganali, ma gli operatori non sono stati convinti dalle sue parole ed hanno pertanto approfondito la circostanza nei loro uffici.

Un momento dell’attività di vigilanza ferroviaria sui traffici di valuta e di preziosi della Guardia di Finanza

Anche in questo caso l’esperienza degli operatori doganali ha consentito di fare la differenza poiché nel bagaglio dell’uomo, tra gli effetti personali, era presente uno scatolo con migliaia di perle coltivate, sia infilate, sia sfuse contenute in sacchetti, ma prive della documentazione commerciale di scorta.

In ragione di tale circostanza la merce è stata sottoposta a fermo amministrativo doganale in attesa degli accertamenti del caso, per questo il detentore – al fine di ottenerne lo svincolo – faceva successivamente pervenire agli uffici interessati una fattura apparentemente riconducibile alla merce intercettata al controllo.

Nello stesso documento, però, appariva una cifra di poco superiore a settemila euro che strideva non poco rispetto al palese valore delle perle; un carico peraltro composto da una gran varietà dei singoli pezzi (molto differenti tra loro per forma, lucentezza, colore, peso, e così via) dunque d’importo presumibilmente ben più elevato rispetto a quello dichiarato, anche se di difficile immediata quantificazione.

Militare della Guardia di Finanza e operatore dell’ADM con le perle sequestrate

In ragione di ciò è stato pertanto interessato il Laboratorio Chimico di Venezia dell’ADM – che vanta specifiche competenze nel settore gemmologico – grazie al quale si è potuto appurare come nella stessa partita bloccata ai controlli fossero presenti perle giapponesi e australiane dal valore complessivo di 143 mila euro.

In ragione dell’emergente carattere penale della circostanza, gli stessi operatori hanno dunque proceduto alla denuncia a piede libero del viaggiatore, al quale è stato contestato il reato di contrabbando ai sensi del Testo Unico sulle Leggi Doganali (TULD) nonché un’evasione di IVA all’importazione, con conseguente sequestro probatorio di tutta la partita.

Allo stato attuale delle indagini, tutt’ora in corso, va comunque fatta salva la presunzione di innocenza dell’indagato fino alla completa definizione del procedimento instaurato nei suoi confronti.

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