Guardia di Finanza: a Treviso contrasto ai traffici di valuta nell’aeroporto “Antonio Canova”. Intercettati 565 mila euro in contanti. Sanzionati 33 passeggeri

Di Gianluca Filippi

TREVISO. Ammontano a 565 mila gli euro in contanti intercettati negli ultimi 6 mesi dai finanzieri del Comando provinciale di Treviso, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), nell’ambito delle attività di servizio condotte all’interno dell’aeroporto cittadino per il contrasto ai traffici di valuta ed al riciclaggio.

Personale della GDF e dell’ADM al lavoro negli spazi aeroportuali

I soggetti sanzionati dai finanzieri e dai doganieri sono 33, tutti transitanti dallo scalo aeroportuale trevigiano con al seguito denaro per importi compresi tra 10 mila e i 60 mila euro.

Si tratta, dunque, di un risultato che in termini operativi ha già consentito di superare quello conseguito durante tutto il 2022, dove la valuta intercettata arrivò a complessivi 477 mila euro mentre 31 furono le persone a cui vennero contestate violazioni connesse alla circolazione transfrontaliera di denaro contante.

Sull’argomento giova senz’altro rilevare come la normativa di settore molto chiaramente imponga – prima di un viaggio in partenza o in arrivo sul territorio nazionale – la compilazione d’una specifica dichiarazione doganale nel caso in cui il viaggiatore abbia con sé valuta contante per importi pari o superiori ai 10 mila euro.

Questi particolari traffici sono da sempre oggetto di serrati controlli da parte della Guardia di Finanza come dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per la cui individuazione vengono oggi adottate specifiche “analisi di rischio” grazie alle quali è possibile monitorare, in maniera costante, le tratte aeree considerate più “sensibili” in rapporto ai flussi dei passeggeri; un attività che viene condotta con specifici criteri che poi portano ad ispezioni il più possibile “mirate”, ottimizzando così il complesso lavoro dei militari delle fiamme gialle e dei doganieri, che nella ricerca del denaro impiegano altresì dei particolari cani anti-valuta (chiamati “cash dog”) specificamente addestrati a fiutare l’inchiostro presente sulle banconote.

Un cash dog in azione

Tra i casi degni di nota accertati presso l’aeroporto “Antonio Canova” spiccano senz’altro quelli di un cittadino greco in partenza per l’Olanda con 60 mila euro al seguito, quello un cittadino ghanese in arrivo da Malta trovato in possesso di 37 mila euro, nonché quello di un cittadino moldavo proveniente dalla Spagna con altri 20 mila euro.

Tra le “tecniche” maggiormente adottate dai trasgressori per eludere i controlli figura il classico occultamento su indumenti e bagagli con doppifondi e doppie tasche di vario genere; escamotage spesso ben congeniati ma che tuttavia non riescono a sfuggire all’infallibile fiuto dei cani della GDF come anche al dispositivo di controllo sopra descritto.

Nell’illustrare questo particolare settore d’intervento giova inoltre rilevare come successivamente alle ispezioni compiute ai fini doganali, oltre alle previste contestazioni amministrative, la Guardia di Finanza attui specifici approfondimenti finalizzati a riscontrare la coerenza dei dati reddituali e patrimoniali con l’ammontare della valuta trovata in possesso dei viaggiatori controllati, verificando al riguardo se gli stessi siano già stati segnalati per sospette operazioni di riciclaggio, se siano percettori di reddito di cittadinanza o di emergenza, come anche se siano beneficiari di alloggi popolari oppure destinati all’emergenza abitativa.

Si tratta dunque di un’attività di controllo che GDF e ADM svolgono in modo congiunto negli spazi doganali a loro affidati e che, oltre a tenere sotto controllo i flussi di valuta che li attraversano, hanno l’evidente scopo di rilevare ogni elemento informativo utile per il contrasto del riciclaggio, di azioni destinate al finanziamento di gruppi terroristici nonché di trasferimenti fraudolenti di capitali occulti non dichiarati, episodi questi peraltro non sporadici e che pertanto richiedono necessari approfondimenti di natura economico-patrimoniale e fiscale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore