Guardia di Finanza: indagine a tutela degli interessi della Pubblica Amministrazione. Arrestati a Pavia quattro manager ed indagate altre dodici persone

Di Antonella Casazza

PAVIA. Quattro persone sono state arrestate dai finanzieri del Comando Provinciale di Padova, nell’ambito di un’attività condotta a contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione e coordinate dalla locale Procura della Repubblica.

Autopattuglia della Guardia di Finanza di Padova

Si tratta Presidente e del Direttore Generale dell’ASM di Pavia (società multiservizi partecipata dal Comune), di un professionista responsabile di alcuni progetti inerenti a commesse pubbliche finite nelle indagini, nonché del responsabile unico del procedimento (RUP) del Comune di San Genesio ed Uniti (Pavia).

I militari delle fiamme gialle, sempre su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, hanno inoltre provveduto all’esecuzione di circa 40 perquisizioni nonché acquisito documenti ritenuti utili alle indagini presso Enti pubblici, studi professionali e società, ma anche nei confronti di pubblici ufficiali, legali rappresentanti di società e professionisti.

L’inchiesta in parola aveva preso le mosse già nei primi mesi di quest’anno, allorquando gli investigatori della Guardia di finanza hanno deciso di approfondire alcune informazioni circa possibili reati verificatisi all’interno della ASM di Pavia; un’attività che ben presto è andata a verificare anche la regolarità di diverse procedure di affidamento ed opera per diverse Amministrazioni pubbliche pavesi.

Gli investigatori della GDF di Pavia durante un’indagine

Secondo quanto pervenuto sul tavolo degli inquirenti, si sarebbe dunque in presenza dell’indebita percezione di denaro pubblico intascato da alcuni degli indagati, nonché di numerose irregolarità commesse nell’assegnazione di lavori e appalti per conto delle Amministrazioni coinvolte nella vicenda, utilizzando al riguardo anche i fondi provenienti dal “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR).

Al momento sono complessivamente sedici le persone iscritte nel registro degli indagati, tra i quali compaiono soggetti che ricoprono cariche pubbliche ed esponenti politici.

Resta in ogni caso opportuno evidenziare come per ciascuno degli indagati viga il principio della presunzione d’innocenza costituzionalmente garantito, pertanto ogni giudizio di colpevolezza nei loro confronti non potrà essere espresso prima che sia intervenuta una sentenza definitiva di condanna che ne dichiari le rispettive responsabilità di natura penale.

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