Di Gerardo Severino*
ROMA. Grazie al Colonnello del’Esercito, Antonio Grilletto, mio amico di vecchia data, ho ricevuto stamattina copia della locandina con la quale si pubblicizza una bellissima iniziativa culturale: “Musica per la Memoria”.
L’evento si terrà questa sera a Roma, presso l’Acquario Romano (in Piazza Manfredo Fanti, 47), per ricordare le vittime del terrorismo tra le Forze di Polizia.
Dal comunicato stampa ho, poi, appreso che il medesimo evento, giunto alla seconda edizione, è liberamente tratto dal libro di Salvatore Lordi “Anni Bui”, al quale collaborai personalmente, fornendo – per il tramite dell’Ufficio Stampa del Comando Generale del Corpo – varie storie di Fiamme Gialle cadute per mano terrorista, e fra queste le vicende dei Finanzieri Salvatore Cabitta e Martino Cossu, assassinati nel 1966 in Alto Adige.
Ai due militari, oltre che a proporli e far concedere loro dal Presidente della Repubblica la Medaglia d’Oro al Merito Civile “Alla Memoria”, dedicai, esattamente 10 anni orsono, il libro dal titolo “Non Dimenticateci! Breve storia degli eroici finanzieri sardi Salvatore Cabitta e Martino Cossu vittime del terrorismo altoatesino, medaglie d’oro al merito civile”, edito dall’Editore Carlo Delfino di Sassari.
Mi rendo perfettamente conto del fatto che quando un ufficiale, un funzionario o comunque un “servitore dello Stato” va in pensione, qualcuno ritenga di dover “archiviare” per sempre anche il suo passato, ma onestamente credo che chi, come il sottoscritto, abbia fatto l’impossibile pur di onorare le tante Fiamme Gialle cadute, sia in pace che in guerra, non debba essere trattato in questa maniera: non solo evitandone la citazione, ma nemmeno invitandolo all’evento, nel corso del quale – guarda caso – si parlerà, per il settore Guardia di Finanza, proprio di Salvatore Cabitta e Martino Cossu.
Ebbene, come ebbi già a ricordare qualche mese fa, e proprio su Report Difesa, onorando l’indimenticabile figura del Generale di Corpo d’Armata Nino Di Paolo, avevo ricevuto proprio da lui l’incarico di “studiare le carte” e proporre per una medaglia d’oro i Finanzieri Caduti in Alto Adige, ben 7, dal 1956 al 1966.
Non sto qui a ricordare gli eventi del ’66, nel corso dei quali persero la vita le due Eroiche e poi dimenticate Fiamme Gialle, ma certamente rivendico a pieno titolo il merito di averne parlato diffusamente e per primo e di aver, di conseguenza, raccontato, spesso anche nella loro terra d’origine, la bellissima Sardegna, con conferenze e cerimonie di vario genere, sia il sacrificio che il loro alto Eroismo.
Credo, a questo punto, che sia ancora valida la frase di nostro Signore Gesù Cristo “Date a Cesare quel che è di Cesare”, in virtù della quale si eviterebbe l’indelicata azione di non citare, come purtroppo mi è capitato di verificare nei quasi 30 anni vissuti al Museo Storico della Guardia di Finanza, il lavoro altrui…
*Colonnello (Aus) della Guardia di Finanza – Storico Militare. Membro del Comitato di Redazione di Report Difesa
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