Leonardo ha lanciato il “BriteCloud 218”, dopo i test operati sugli F16 dell’Aeronautica Militare danese

Londra. Leonardo ha lanciato il “BriteCloud 218”. Si tratta di una versione del sistema di protezione elettronica BriteCloud, dopo i test effettuati con i caccia F-16 dell’Aeronautica Militare danese.

Il nuovo modello 218, così chiamato per le sue dimensioni (2″x1″x8″), è compatibile con i velivoli che utilizzano lanciatori flare di tali misure, come gli F-16 e gli F-15.

Il BriteCloud 218 della Leonardo

Il “BriteCloud 218” è disponibile insieme alla variante da 55 mm ed è stato presentato oggi a Londra in occasione dell’evento “Electronic Warfare Europe”.

Il dispositivo e una radiofrequenza che viene lanciato da un velivolo quando si trova a fronteggiare attacchi da missili a guida radar. Una volta lanciato, emette potenti impulsi che creano un falso bersaglio e allontanano i missili nemici dall’aereo.

Il sistema, molto più efficace delle tradizionali contromisure chaff, utilizza avanzate tecniche di protezione elettronica capaci di ingannare i radar, proteggendo i piloti dai più sofisticati missili moderni.

Leonardo è l’unica azienda al mondo ad aver testato con successo questo tipo di sistema in condizioni operative.

Il lancio sul mercato del BriteCloud 218 fa seguito ai test effettuati con un velivolo F-16 dell’Aeronautica Militare danese. La nuova contromisura è inserita direttamente nel lanciatore standard del caccia, senza dover effettuare alcun intervento di integrazione. Durante la missione, l’F-16 dell’aviazione danese ha lanciato il BriteCloud 218 per rispondere a un vero e proprio missile terra-aria a guida radar.

La prova ha consentito di raccogliere i dati necessari per completare l’adattamento software e hardware dell’attuale BriteCloud nel nuovo e più piccolo formato, il 218. Leonardo ha già provato con successo il BriteCloud con la Royal Air Force (RAF) attraverso una serie di test effettuati con un velivolo Tornado.

Dopo l’esito positivo delle prove, la RAF ha ordinato un significativo numero di BriteCloud per sviluppare un manuale operativo, il cosiddetto CONOPS (CONcept of OPerationS), passaggio che normalmente rappresenta l’ultima fase prima dell’adozione del sistema in missioni reali.

Il BriteCloud da 55 mm è stato anche offerto dalla società svedese di difesa e sicurezza Saab come equipaggiamento opzionale su tutte le varianti del Gripen per potenziare le capacità di protezione del velivolo.

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