NATO: i ministri degli Esteri dei Paesi membri celebrano i 75 anni dell’Alleanza. Al centro delle discussioni Ucraina e sviluppo della strategia di sicurezza globale di Bruxelles

Di Fabrizio Scarinci

BRUXELLES. È iniziato oggi a Bruxelles l’incontro dei ministri degli Esteri della NATO volto a celebrare il 75esimo anniversario dell’Alleanza e a preparare il prossimo summit di Washington.

Come confermato dal Segretario Generale Stoltenberg, al centro del vertice vi saranno soprattutto le tematiche inerenti il conflitto ucraino e quelle connesse allo sviluppo della strategia globale dell’Alleanza.

Il Secretario Generale Jens Stoltenberg durante la conferenza stampa tenuta prima dell’incontro

In particolare, per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, Stoltenberg è nuovamente tornato a sottolineare come Kiev, alle prese con un momento particolarmente difficile, necessiti del massimo sostegno possibile, invitando gli alleati della NATO (che pure ha ringraziato per quanto fatto finora) ad incrementare ulteriormente la produzione di munizioni e sistemi d’arma e ad assumersi maggiori responsabilità riguardo all’addestramento e al sostegno logistico dei militari ucraini.

Militari ucraini equipaggiati con mezzi occidentali (credit: Ministero della Difesa ucraino)

Egli ha poi ribadito come i Paesi membri dovrebbero impegnarsi anche nel garantire a Kiev un sostegno finanziario e materiale di lungo termine, con l’obiettivo finale di scongiurare una vittoria di Mosca e avvicinare sempre più l’Ucraina alla NATO; cosa che conferma come, dal punto di vista di Bruxelles, l’ingresso di Kiev nell’Alleanza sia considerata non tanto una questione di “se”, ma piuttosto una questione di “quando”.

La sicurezza dello spazio euro-atlantico non dipende, però, solo dalla situazione sul fronte ucraino.

Di estrema importanza risultano, infatti, anche le dinamiche strategiche di aree come Medio-oriente e Indo-pacifico.

A tale riguardo, un’attenzione particolare viene posta nei confronti della Cina, che, stando alle parole di Stoltenberg starebbe sostenendo l’economia di guerra russa ottenendo in cambio l’accettazione, da parte di Mosca, di un ruolo da “socio minoritario” del suo ambizioso progetto globale.

Soldati di Pechino

Altri due importantissimi alleati del Cremlino sarebbero, poi, costituiti da Iran e Corea del Nord, che starebbero fornendo ai russi ingenti quantitativi di munizioni allo scopo di ottenere in cambio forniture tecnologiche utili a far progredire le loro capacità missilistiche e nucleari.

Queste ed altre minacce hanno notoriamente spinto la NATO a delineare (anche in sinergia con l’Unione Europea) la strategia di respiro globale a cui si accennava pocanzi.

Una strategia che sarà, senza dubbio, oggetto, di discussione anche nella riunione, prevista per domani, con i ministri degli Esteri di Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda; importanti partner della regione indopacifica con cui l’Alleanza intende collaborare in modo sempre più stretto.

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