Attentato di New York, il killer starebbe collaborando con la Polizia

New York. L’attentatore di ieri a New York, Sayfullo Habibullaevic Saipov, 29 anni, di origini uzbeke è arrivato, legalmente, negli Usa nel marzo 2010. Risiede a Tampa (Florida) ed era un’autista di Uber (un’azienda con sede a San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti).

Il luogo del’attenato di ieri a New York

Gli investigatori sono riusciti a parlare con Saipov, che è ricoverato nell’ospedale di Bellevue, perché ferito dalla reazione della Polizia newyorchese ad un chilometro dal luogo dell’attentato mentre inneggiava ad Allah e sottoposto ad un intervento chirurgico.

Tutto si è svolto vicinissimo al World Trade Center a New York, il Ground Zero dell’11 settembre 2001.

Alle tre del pomeriggio di ieri con il suo furgoncino è piombato su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan facendo uccidendo 8 persone e ferendone una quindicina.  L’attentatore ha detto agli investigatori che avrebbe continuano a uccidere lungo la pista ciclabile se il furgoncino non si fosse scontrato con il pulmino di una scuola limitrofa. Tra le vittime un cittadino belga e cinque argentini.

L’uomo, oggi, si sarebbe dimostrato abbastanza “collaborativo”, spiegano gli investigatori. Ma si sarebbe detto anche “orgoglioso” per quanto successo. Nel suo computer è stato trovato materiale legato all’ISIS. Il Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, si tratta di un “lupo solitario” che si è “radicalizzato” negli Stati Uniti.

Il killer si sarebbe detto “orgoglioso” per quanto successo. Accanto al furgoncino usato per la strage ha lasciato un bigliettino nel quale ha scritto che agiva per l’ISIS.

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