Catalogna, l’arresto in Germania di Puigdemont ed il concetto precario dell’indipendenza

Di Pierpaolo Piras

Barcellona. Carles Puigdemont è stato arrestato dalla Polizia tedesca su mandato internazionale della Procura catalana per il grave reato di “ribellione”. Immediate le reazioni dei gruppi indipendentisti, compresi gli estremisti della sinistra. Altrettanto efficace è stato il rapido ristabilimento dell’ordine pubblico da parte dei Mossos d’Esquadra, stavolta ligi agli ordini ricevuti.

Carles Puigdemont ed il sostegno dei suoi concittadini

Si ripetono le accuse ad un Governo accusato di aver impedito una “libera” consultazione popolare, di non avere riconosciuto l’esito di una consultazione referendaria e, ancor più grave, di vietare il diritto fondamentale all’ autodeterminazione dei popoli secondo i deliberati della Carta costitutiva dell’ONU .

La Comunità Europea tace anche in questa occasione. Se sostenesse la tesi degli indipendentisti, scoppierebbero un’altra cinquantina di crisi analoghe, qua e là nel nostro Continente.

E’ evidente che il movimento indipendentista ha un concetto molto precario e scadente dei sistemi democratici. Ignora puntualmente che una parte importante della popolazione non è catalana e parla il castigliano.

La Costituzione spagnola vige anche in Catalogna, così come sono ivi valide le Leggi che puniscono severamente – come d’altra parte nel resto. credo, del mondo – chiunque commetta il reato di sedizione e di alto tradimento .

Probabilmente Puidgemont ed il suo gruppo hanno trascurato gli aspetti legali insiti nella propria azione politica che rischia di non solo di farli incarcerare ma anche di perdere l’intera partita dei numerosi ed onerosi privilegi economici dei quali la Catalogna gode ed il resto degli spagnoli no.

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