Iniziativa Difesa 5+5, grande attenzione al Mediterraneo occidentale

Roma. Quattordicesimo incontro  sotto la presidenza italiana, dei ministri della Difesa aderenti alla Iniziativa 5+5 Difesa.

L’accordo di collaborazione, avviato nel 2004 a Parigi su proposta italiana, vuole promuovere la cooperazione su problematiche comuni di sicurezza e difesa e contribuire alla stabilità regionale e alla comprensione reciproca tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo occidentale. Stiamo parlando di quella del Nord, cui fanno parte Francia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna, e quella del Sud, con Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia.

 

L’incontro di oggi si è aperto con un lungo meeting tra i ministri della Difesa, che, oltre a fare il punto di situazione sui proficui effetti derivanti dall’intensa attività di cooperazione, hanno prospettato importanti linee d’azione foriere di ulteriori sviluppi cooperativi.

Nel corso della riunione si si sono analizzati gli alti livelli delle minacce e delle sfide alla sicurezza dell’area mediterranea, con particolare riferimento ai traffici illeciti gestiti da reti criminali e al terrorismo di matrice radicale.

Il terrorismo, le migrazioni, la criminalità sono solo alcuni degli elementi di instabilità e pericolo che si promanano dai numerosi focolai di crisi che insistono a ridosso del nostro spazio comune, come nel caso del Sahel.

La zona del G5 Sahel

“Questi riguardano tutti noi indistintamente – ha spiegato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta – per cui si rende necessario capirne, in una prospettiva comune, la natura, l’impatto e articolare assieme le necessarie misure di contrasto”.

Il ministro Elisabetta Trenta in Bahrein

In particolare, negli ultimi anni, la 5+5 Difesa si è concentrata sull’obiettivo di consolidare le relazioni e le attività di cooperazione nei settori del contro-terrorismo, della sorveglianza marittima, del Search and Rescue e dell’impiego degli strumenti militari in compiti di protezione civile.

Un ampio spazio è stato dedicato anche alle attività formativo-addestrative congiunte, strumento per migliorare, incrementare e standardizzare le procedure operative tra i dieci Paesi aderenti. La funzione di presidenza dell’Iniziativa viene svolta a rotazione annuale tra i partecipanti e, per il 2018, il nostro Paese è stato responsabile dell’organizzazione e dello sviluppo delle varie attività approvate nel corso dell’anno precedente.

In particolare nel 2018 sono state approvate ben 45 attività e, di queste, ben 19 sono state a guida italiana.

Il Ministero della Difesa è da tempo impegnato in iniziative volte a fronteggiare gli elementi di rischio alla sicurezza del Mediterraneo occidentale.

Un’area chebmerita, infatti, un impegno crescente per taluni fattori di instabilità che potrebbero ripercuotersi sulla sicurezza della regione, del vicinato e del sistema internazionale.

La cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo occidentale costituisce, quindi, un elemento imprescindibile per la stabilità regionale, da perseguire non solo attraverso un’interazione in campo economico e un’intensa attività di negoziazione politico-diplomatica, ma valorizzando anche la componente militare che, contraddistinta tradizionalmente da flessibilità d’impiego, può apportare un significativo contributo al miglioramento del contesto di sicurezza regionale.

La complessità dei problemi dell’area ha portato negli ultimi anni l’Italia a sviluppare una forte politica di cooperazione bilaterale con i Paesi del Mediterraneo ma, soprattutto, a sostenere una serie di iniziative politiche tra le quali spiccano per investimenti il Dialogo Mediterraneo NATO, il Processo di Barcellona dell’Unione Europea, l’Unione per il Mediterraneo. L’Iniziativa 5+5 Difesa si pone l’obiettivo comune di contribuire alla stabilità della regione e al raggiungimento di una maggiore comprensione reciproca tra le due sponde del bacino.

Sotto la guida della Presidenza italiana gli sforzi cooperativi hanno avuto un nuovo impulso riconosciuto da tutti i Paesi partecipanti.

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