Esercito: operazione eVA. In Ungheria conclusa l’esercitazione “Relentless 2”

CAMP CROFT (UNGHERIA). Si è conclusa l’esercitazione “Relentless 2” che ha visto i paracadutisti del “Nembo” di Pistoia lavorare in stretta collaborazione con il personale del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore” di Bracciano (Roma), al fine di implementare le procedure tecniche e tattiche di supporto di fuoco in favore della componente di manovra italiana schierata in Ungheria.

Blindo centauro in fase di ripiegamento

Le operazioni sono state condotte sotto la coordinazione della Compagnia di manovra del 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo”, con l’obiettivo di testare e migliorare l’interoperabilità tra gli assetti specialistici della componente operativa, attraverso la coordinazione nell’esecuzione delle operazioni.

Mortaio THOMSON in azione

Il JTAC (Joint Terminal Attack Controller) italiano del “Nembo”, ha coordinato il fuoco degli obici semoventi FH-70 e della componente mortai pesanti 120mm THOMSON. A questa prima azione di fuoco è seguito l’intervento dell’areo da combattimento ungherese Saab JAS 39 Gripen.

Blindo centauro in movimento

Durante le operazioni notturne, il nucleo TACP (Tactical Air Control Party) è stato integrato nell’attività tattica offensiva a fuoco del plotone Blindo pesanti “Centauro” del Reggimento Savoia Cavalleria (3°) e ha allestito un posto di osservazione per acquisire la posizione degli obiettivi nemici.

I puntatori infra-rosso delle “Centauro” hanno massimizzato l’efficacia e l’accuratezza del tiro in condizioni di scarsa visibilità.

Blindo centauro dopo aver sparato

L’addestramento congiunto di Forze italiane e straniere contribuisce a consolidare procedure tecnico tattiche in uso negli eserciti dei Paesi della NATO.

La “Relentless 2” ha consentito l’integrazione del supporto di fuoco per la componente operativa italiana schierata in Ungheria nell’ambito dell’operazione “eVA” (enhanced Vigilance Activity) e ha implementato le capacità delle forze di garantire un’adeguata azione di deterrenza lungo il confine est dell’Alleanza.

Illuminazione postazioni nemiche per successiva azione di fuoco

Ulteriore prova di interoperabilità che ha garantito lo sviluppo di nuove procedure di integrazione del supporto di fuoco della componente operativa italiana schierata in Ungheria nell’ambito dell’Operazione “eVA” (enhanced Vigilance Activity), implementando le capacità necessarie a garantire un’adeguata azione di deterrenza lungo il confine est dell’alleanza.

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