Carabinieri, il Comando Tutela Patrimonio Culturale compie 50 anni

di Francesca Cannataro

 Roma. Il Pantheon, simbolo della Capitale e monumento tra i più insigni dell’antica Roma e giù nella metà inferiore la granata dell’Arma dei Carabinieri e il drago dai cento occhi, figura mitologica che simboleggia la peculiare attività svolta.

Questo lo stemma dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio culturale.

Lo stemma del Comando

Un drago “insonne” che ormai da 50 anni veglia sul patrimonio di una nazione che è di fatto la potenza culturale più grande del mondo con i suoi circa 4 mila musei, 20 mila castelli, 100 mila chiese, 18 mila biblioteche, a cui si aggiungono ville, palazzi, parchi e siti archeologici e complessi monumentali.

Un’incalcolabile ricchezza culturale e artistica. Ma se da un lato l’Italia può vantare uno dei patrimoni più importanti e imponenti a livello mondiale, dall’altro questo fattore rappresenta di fatto un’emergenza ancora aperta in quanto catalizza le attenzioni delle più agguerrite consorterie criminali nazionali e internazionali.

Il comandante Generale di Brigata Fabrizio Parrulli in un’attività con la Policia Federal messicana

La Conferenza generale dell’UNESCO del 1970, raccomandava agli Stati membri di istituire servizi nazionali di tutela del patrimonio culturale.

L’Italia aveva preceduto di un anno tale raccomandazione istituendo nel 1969 un reparto specializzato, da sempre modello di riferimento a livello internazionale: il Nucleo carabinieri Tutela patrimonio artistico.

Correvano gli anni ’60, infatti, quando, l’allora Ministero della Pubblica istruzione, allarmato dal dilagante fenomeno dei furti di opere d’arte, con conseguente depauperamento del patrimonio nazionale, proponeva al Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, l’istituzione di un apposito team di militari che si occupasse della tutela del patrimonio paleontologico, archeologico, artistico e storico, nazionale.

Il 3 maggio 1969 veniva così istituito il “Comando carabinieri ministero Pubblica istruzione – Nucleo Tutela patrimonio artistico”.

Il 13 settembre 1971 il Comando veniva elevato a Comando di Corpo con alle dipendenze il Nucleo Tutela patrimonio artistico.

Il 10 febbraio 1975 fu posto alle dipendenze funzionali dell’istituito Ministero per i Beni culturali e ambientali.

Il 5 marzo 1992 con apposito decreto del Ministro per i Beni culturali e ambientali fu definita la specifica e unica collocazione funzionale del Comando nell’ambito del Dicastero.

Il 12 agosto 2001 il Comando assunse la denominazione “Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale”.

I militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale rappresentano una presenza costante sul territorio svolgendo un lavoro quotidiano e silenzioso.

Alcuni reperti recuperati dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Una preziosa attività di prevenzione e repressione che in questi 50 lunghi anni ha portato a dei risultati eccellenti. A protezione dell’immenso patrimonio culturale, storico e artistico e anche paesaggistico della nostra Nazione.

Uomini e professionisti prima ancora che militari di elevato spessore i Carabinieri Comando Tutela Patrimonio Culturale. Soldati coscienti dei tratti distintivi di una vera e propria missione svolta con grande preparazione e consapevolezza. Un impegno continuo e accorto, portato avanti da esperti instancabili che operano con grandissimo spirito di abnegazione a tutela di un patrimonio che è bene dell’umanità.

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