Cyber attack: 11,7 milioni di dollari l’anno il costo per ogni azienda nel mondo

Roma. Gli attacchi cyber colpiscono duramente le aziende, non solo nella parte relativa alla violazione dei dati  ma anche in quella economica,

Uno studio del Ponemon Institute dal titolo “Cost of cyber crime study” (Accenture-2017-CostCyberCrimeStudy) evidenzia come, ad oggi, i cyber-attacchi stiano costando ad ogni azienda nel mondo una media di 11,7 milioni di dollari all’anno.

Gli attacchi informatici incidono notevolmente nelle casse delle aziende

Sono gli Stati Uniti i più colpiti: 21,22 milioni di dollari. Per il nostro Paese il costo del cybercrime è di 6,73 milioni di dollari. In media ogni impresa subisce 130 violazioni all’anno e le società dei settori dei servizi finanziari e dell’energia sono le più colpite, con un costo medio annuo rispettivamente pari a 18,28 e 17,20 milioni di dollari.

Una delle categorie più incisive nella riduzione delle perdite per reati informatici è quella dei sistemi di security intelligence. Sono strumenti che raccolgono informazioni da diverse fonti ed aiutano l’azienda ad identificare ed a dare un ordine di priorità alle minacce interne ed esterne. Questi sistemi hanno consentito ottimi risparmi, quantificati in 2,8 milioni di dollari

Le tecnologie di automazione, orchestrazione e di machine learning sono state impiegate solo dal 28% delle aziende, il valore più basso tra le tecnologie analizzate. Eppure, con 2,2 milioni di dollari, hanno registrato il terzo maggior valore di risparmio tra le tecnologie di sicurezza in generale.

L’effetto più dannoso di un cyber attack si riscontra nella perdita di informazioni, menzionata dal 43% delle organizzazioni intervistate. Di contro, i costi legati all’interruzione dell’attività – come ad esempio quelli relativi a malfunzionamenti dei processi aziendali – sono scesi dal 39% nel 2015 al 33% registrato nello studio di quest’anno.

Sono ancora poche le imprese che investono nelle tecnologie di security, concentrandosi troppo spesso sulla pura compliance e tralasciando le soluzioni più innovative. Una materia che richiede inoltre un approccio che sia specifico per ciascun settore e che tuteli l’intera catena del valore dell’azienda.

La risposta agli attacchi informatici, secondo quanto viene spiegato nel rapporto, parte dalla resilienza dei Paesi attraverso una maggiore cooperazione tra istituzioni e imprese. Oltre a norme internazionali in materia cyber, sicurezza informatica e componenti di tipo preventivo e repressivo.

La sicurezza informatica va costruita partendo da fondamenta solide: investire in eccellenti strumenti di base, come sistemi di security intelligence e sistemi avanzati di gestione degli accessi, riconoscendo al contempo la necessità di innovare per tenere testa agli hacker.

Si deve poi investire in tecnologie all’avanguardia. La spesa va bilanciata guardando alle nuove tecnologie disponibili, in particolare agli analytics e all’intelligenza artificiale, per potenziare l’efficacia e il valore del programma di sicurezza.

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