Esercito, in Italia sono 26 le infrastrutture che rientrano nel progetto “Caserme Verdi”. A Napoli un convegno con il capo di SME, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina

Napoli. Sono 26, al momento, le caserme dislocate in tutta Italia che fanno parte del progetto “Caserme Verdi” dello Stato Maggiore dell’Esercito.

Un momento del convegno sule Caserme Verdi a Napoli

Nel Sud saranno interessate la “Briscese” a Bari, la “Floriani” a Torre Veneri (Lecce), la “Sernia-Pedone” a Foggia, la “Crisafulli Zuccarello” di Messina, la “Mereu-Riva di Villasanta-Monfenera” di Cagliari, il poligono, la caserma “Pisano” di Capo Teulada (Cagliari) e alcune infrastrutture di Palermo.

Lo “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi” prevede cinque diverse aree funzionali: area comando, addestrativa, logistica, sportiva ricreativa, alloggiativa. Il progetto, partendo da inderogabili necessità di sicurezza e benessere del personale – inteso sia come persona sia come soldato che rappresenta un’importante risorsa operativa da addestrare e rendere efficiente – è stato sviluppato su direttrici quali rispetto dell’ambiente, bassi consumi energetici e basso impatto finanziario con indiscutibili ricadute sul tessuto economico e sociale delle aree interessate prossime alle caserme.

Ieri, a Napoli, nella sede del Comando delle Forze Operative Sud, nel corso del convegno “Caserme Verdi –
per un Esercito all’avanguardia in un Paese moderno”, alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, del prefetto Carmela Pagano e di numerose altre autorità
e qualificati esponenti del mondo universitario, industriale, della ricerca e dei media si è analizzato lo stato di avanzamento.

Il Generale di Divisione Vasco Angelotti, capo Dipartimento Infrastrutture di SME ha illustrato i lineamenti progettuali dello “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi”.

Sono intervenuti Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Renata Picone, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archittetonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, il Generale di Brigata Giancarlo Gambardella, direttore della Task Force Dismissioni immobiliari del Ministero della Difesa. I lavori sono stati moderati dal giornalista Gianni Molinari de “Il Mattino”.

Forte anche la collaborazione tra Esercito-Difesa e l’amministrazione comunale di Napoli e con l’Assessorato alle infrastrutture della regione Campania.

Nel suo intervento, il Generale Farina ha evidenziato l’importanza di ammodernamento del parco infrastrutturale attraverso la realizzazione di basi militari di nuova generazione, che risultino efficienti, funzionali, ispirate a criteri costruttivi innovativi con basso impatto ambientale (in linea con l’attenzione nazionale e internazionale verso l’attuazione di green policy) e ridotti costi di manutenzione, necessari sia per la
sicurezza e il benessere dei soldati sia per aumentare l’integrazione sociale attraverso l’apertura di strutture ricreative anche alla popolazione civile residente nelle zone contermini.

“Anche qui in Campania – ha aggiunto il capo di SME – vogliamo arricchire questo nostro progetto, operando in modo condiviso con le istituzioni ai vari livelli, con le imprese, con le Università e con tutti coloro che
credono in questo progetto. In particolare, abbiamo previsto di implementare al massimo le potenzialità offerte dai poli di Capua, Persano e Nocera Inferiore (Salerno) per consentire notevoli opportunità per il tessuto
urbano e la sua cittadinanza, laddove la razionalizzazione delle infrastrutture esistenti e la loro apertura alla popolazione permetteranno di rendere disponibili nuovi spazi, aree migliorate dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della vivibilità”.

A Napoli “Caserme Verdi” riguarderà lo studio sulla Grande Nunziatella Europea, ambizioso progetto volto a promuovere il ruolo del Rosso Maniero anche nel futuro trasformando l’istituto secondo le più moderne concezioni, tanto dal punto di vista didattico quanto da quello infrastrutturale e funzionale, facendolo diventare un polo innovativo e al passo con i tempi, aperto anche ad altre nazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore