Germania: il 26 settembre si vota per il Bundestag. In testa ai sondaggi pre-elettorali i socialdemocratici

Di Pierpaolo Piras

Berlino. Il 26 settembre prossimo si terranno, in Germania, le elezioni nazionali per il rinnovo del Parlamento federale, il “Bundestag”.

Una seduta del Parlamento tedesco

Gli animi e la propaganda dei concorrenti sono accesi, senza riserva di colpi propagandistici.

La Cancelliera uscente, Angela Merkel, partecipa attivamente ai vari dibattiti a sostegno del suo candidato, Armin Laschet, ma non può essere ulteriormente candidata.

La Cancelliera uscente, Angela Merkel,

E’ al potere da 16 anni e la legge elettorale tedesca vieta ulteriori candidature.

Le critiche maggiori sono rivolte verso il suo diretto avversario, Olaf Scholz, esponente di punta del Partito Socialdemocratico di Germania (in tedesco: Sozialdemokratische Partei Deutschlands, SPD), che i sondaggi danno in testa.

La Merkel sa che l’esito di queste elezioni dipenderà da pochi voti di differenza che si stabiliranno tra le due coalizioni di partiti in corsa. Per questo drammatizza i toni della propaganda.

“La Germania si trova di fronte a una scelta cruciale”, ha detto.

Gli elettori hanno due possibilità, asserisce: “O un governo composto dal centro-sinistra e dai Verdi” che accetta il sostegno del Partito Socialdemocratico di sinistra, o almeno non lo esclude”, “oppure un governo a guida conservatrice” con il candidato del suo partito, Armin Laschet (che dal 16 gennaio scorso è presidente dell’Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU), come capo della coalizione).

Armin Laschet, candidato dell’Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU

“Questo è esattamente ciò di cui la Germania ha bisogno”, ha detto la Merkel platealmente nel suo discorso al Bundestag, poco prima di concludere i suoi 16 anni come Cancelliere.

Il messaggio agli elettori è chiaro: un eventuale Governo Laschet avrebbe, anch’esso, rappresentato la stabilità, l’affidabilità, la moderazione e la centralità, in perfetta continuità con il passato.

Secondo uno dei più affidabili e recenti sondaggi tedeschi d’opinione (con tutte le riserve da farsi per tali forme d’informazione, ma pur sempre indicativi) i socialdemocratici di Scholz presentano un vantaggio attuale di circa sei punti, davanti alla CDU conservatrice di Laschet e al suo Partito gemello, l’Unione Cristiano-Democratica di Germania (in tedesco: Christlich Demokratische Union Deutschlands, abbreviato in CDU), un Partito politico di orientamento democratico-cristiano, centrista e conservatore.

Chi potrebbe succedere alla Merkel ?

I rivali destinati a succedere ad Angela Merkel affrontano tutti la stessa dura sfida: innanzi tutto distinguersi nella successione senza essere comunque oscurati da questo personaggio che non è esagerato definire colossale sia nella politica tedesca che europea ed in quella internazionale

I principali sono:

Armin Laschet (CDU)

Sessanta anni, all’inizio era il favorito ma la sua campagna è in parte naufragata, specie a causa dei suoi stessi e grossolani errori di comunicazione, di organizzazione e di prassi politica.

Laschet, attualmente, è il leader dei cristiano-democratici (CDU) di centro-destra della Cancelliera Merkel e presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia (NRW), lo stato più popoloso della Germania.

Si è assicurato solo da poco la nomina a Cancelliere, sconfiggendo il suo rivale (ma più brillante politicamente) bavarese, Markus Söder, attuale presidente della Baviera, dopo che la leadership del partito si è schierata con lui.

 

Markus Soeder, attuale presidente della Baviera, e rivale di Armin Laschet

In campagna elettorale, Laschet ha bruscamente abbandonato la linea centrista in stile Merkel, sposando, invece, le tesi caratteristiche della destra tradizionalista.

Da un lato, i suoi alleati più conservatori sono entusiasti, ma è anche una delle ragioni di quanto male stia andando la sua campagna elettorale presso i democristiani più moderati.

Fino a poco tempo fa la sua CDU/CSU sperava di conquistare proprio l’elettorato moderato e, idealmente, di ottenere un punteggio superiore al 30%.

Oggi, questa metà sembra irraggiungibile per il brusco calo di consensi, intorno al 20%.

Armin Laschet sta così improvvisamente virando a destra, rivolgendosi ai conservatori più radicali.

È una tattica rischiosa, dato che le elezioni di solito si vincono al centro. Ma potrebbe ancora essere il prossimo cancelliere tedesco di Laschet a seconda delle componenti della coalizione che governerà.

Annalena Baerbock (Verdi)

E’ l’unica donna in corsa per il Cancellierato e la prima candidata dei Verdi alla massima carica dell’esecutivo.

Annalena Baerbock, candidata dei Verdi

La signora Baerbock, 40 anni, ha studiato legge e politica ad Amburgo e Londra ed è stata per i Verdi al Parlamento europeo.

i Verdi sarebbero saliti nei sondaggi ponendosi su valori prossimi al 25% dell’elettorato.

Questa candidata è riuscita ad offuscare la propria immagine sotto l’accusa di aver falsificato il proprio curriculum vitae, aggiungendo titoli inesistenti. Si vedrà sicuramente quanto varrà questa accusa all’atto della consultazione elettorale.

In ogni caso è facile constatare come certe manfrine e falsi titoli troneggiano anche in Germania, oltre che tra certi politici italiani.

La Baerbock è deputata al Bundestag dal 2013 , sostiene una politica a favore della famiglia e dell’ambiente.

Promuove al Bundestag un’azione più dura rispetto alla CDU/CSU o ai socialdemocratici, nei confronti sia della Cina che della Russia

Secondo numerosi opinionisti , la Baerbock potrebbe essere la candidata che, meno probabilmente, potrebbe diventare Cancelliere,.

Ma il suo Partito si è già reso disponibile ad essere parte del prossimo governo, senza fare grandi distinguo in qualsiasi tipo di coalizione.

Dopo i primi scivoloni nella campagna, esercitando una tattica proficua, Annalena ha spostato l’attenzione dei suoi discorsi lontano dalla sua persona e dai luoghi comuni dei conservatori sui buonisti verdi della classe media, ovvero quelli che cercano di vietare “salsicce e l’inquinamento” generato dalle auto tedesche.

Il suo dibattito si è ora spostato verso i temi della politica più concreta. Il cambiamento climatico è una questione chiave per gli elettori tedeschi.

Altro tema è quello dell’igiene ambientale e l’inquinamento che in Germania è particolarmente accentuato, specie nelle regioni più industrializzate ed occidentale del Paese.

Olaf Scholz (socialdemocratici di centro-sinistra – SPD)

E’ un veterano della politica tedesca. Attualmente è ministro delle Finanze tedesco e vice della Cancelliera Merkel.

Olaf Scholz, candidato socialdemocratico

Stando agli ultimi sondaggi, le sue possibilità di diventare Cancelliere sono aumentate vertiginosamente durante la campagna elettorale, più che altro grazie agli errori degli avversari.

Dopo un periodo di successo come sindaco di Amburgo (2011-2018), quando ha riequilibrato le finanze travagliate della città, è tornato al Bundestag.

In seno al partito socialdemocratico (SPD) è giudicato un  conservatore.

E’ divenuto uno dei maggiori attori della politica tedesca in seguito al ruolo ricoperto durante la pandemia.

Infatti, ha supervisionato la gran mole di finanziamenti di emergenza di ben 750 miliardi di euro stanziato dal governo federale per aiutare le imprese e i lavoratori tedeschi a sopravvivere alle perdite economiche generate dalla pandemia.

Tale enorme cifra è stata emessa dal bilancio della Repubblica Federale della Germania, senza attingere ad alcun prestito esterno.

Dato il suo comportamento poco appariscente e a volte un po’ stolido, quasi robotico, ha dato origine al soprannome poco lusinghiero di “Scholz-o-mat” .

Ma quell’immagine di affidabilità, dimostrata pienamente durante la pandemia, ha colpito favorevolmente i tedeschi, specie quelli maggiormente abituati alla stabilità che la Cancelliera Merkel sapeva generare in gran copia, e che dell’aspetto fisico non li importa affatto.

Quali sono le varie ipotesi elettorali?

Dopo la prima tornata elettorale tedesca, avvenuta nel 1949, questa è la prima volta nella quale dal panorama politico non è emersa alcuna figura di spicco sia sotto il profilo personale che politico.

Nessun “homo novus” in grado di sfruttare il cosiddetto “bonus del Cancelliere”.

Il vice Cancelliere Scholz sembra occupare quel vuoto. Potrebbe essere un degno rivale dei democristiani.

Olaf Scholz sta riuscendo a passare nell’elettorato come il candidato in linea con la continuità di metodo e di programma della rimpianta Merkel.

Il suo stile sobrio e imperturbabile e la sua capacità di parlare in frasi un po’ ambigue e prive di contenuti ricordano agli elettori la donna con cui ha lavorato per così tanti anni. Non crea eccitazione, questo è certo.

Ma a giudicare dai sondaggi, gli elettori tedeschi centristi lo trovano comunque rassicurante.

Gli altri giocatori

Qualunque sia l’esito dopo il 26 settembre, il prossimo governo tedesco sarà il risultato di una coalizione di partiti.

Esso coinvolgerà la CDU/CSU o i socialdemocratici, e molto probabilmente i Verdi, ma ci sono altri tre partiti nel mix in grado di esercitare un ruolo determinante.

I Liberi Democratici

Sono i liberali del libero mercato (del Freie Demokratische Partei – FDP). Il suo candidato alla Cancelleria è Christian Lindner, 42 anni, deputato dal 2009.

Christian Lindner, candidato del Freie Demokratische Partei -FDP

Il Partito si  è distinto, durante la pandemia, per aver criticato aspramente la burocratizzazione della gestione pandemica e per le restrizioni eccessive della economia, specie delle attività più minute presenti nel territorio.

La cattiva gestione delle crisi, ha detto, ha cambiato l’immagine della Germania da “superstar dell’efficienza” a “mostro burocratico”.

I suoi slogan sono sintetizzati nel rendere la Germania “più moderna, più digitale e più libera”.

L’FDP vuole tasse più basse ed enfatizza l’iniziativa individuale.

Alternativa di estrema destra per la Germania (estrema destra)

I candidati sono due: Jörg Meuthen e Tino Chrupalla.

Tino Chrupalla, uno dei candidati di Alternativa per la Germania

Entrambi sono di “Alternativa per la Germania” (Alternative für Deutschland, AfD), il Partito nazionalista tedesco.

L’AfD è entrata al Bundestag nel 2017, cavalcando l’ondata di frustrazione e rabbia degli elettori per la crisi dei migranti. Ed è è diventato il principale Partito di opposizione, disponendo ora di 91 seggi.

Jörg Meuthen, l’altro candidato di Estrema Destra

L’AfD è ostile all’Unione Europea e vede l’Islam come una grave minaccia rivolta alla cultura e alle tradizioni tedesche.

Ha riempito le prime pagine dei giornali e gli spazi Tv per aver rifiutato ostinatamente le restrizioni Covid, al punto di aver tenuto la conferenza del proprio partito in presenza e non a distanza.

Molti in questo partito giudicano le restrizioni profilattiche come una grave violazione della libertà personale.

I sondaggi non sembrano favorirlo come la volta precedente.

Anche prima del Covid, il sostegno del Partito si stava riducendo, poiché le preoccupazioni degli elettori nei confronti dell’immigrazione sono di poco diminuite.

Hard-left Die Linke (estrema sinistra)

Denominato più come “Die Linkspartei”, è il Partito politico della sinistra e dell’estrema sinistra.

Copre il 6% dei sondaggi, rasentando il minimo del 5% necessario per essere eletto al Bundestag.

Il suo programma elettorale è basato su temi a forte impatto sociale come l’aumento delle pensioni e del salario minimo.

Vuole anche il ritiro dei contingenti militari da tutte le missioni internazionali che vede impegnata la Germania.

Con il suo scarso peso numerico al Bundestag, Die Linke non è in grado di esprimere un Cancelliere al Parlamento tedesco.

Ma potrebbe avere un certo potere politico facendo parte di una coalizione di sinistra, con SPD e i Verdi.

Quali sono gli argomenti più importanti per i tedeschi ?

Qui le inchieste effettuate online pongono in evidenza altri dati sui quali i politici, evidentemente in cerca di più facili simpatie, evitano di parlare.

Gli argomenti più importanti in assoluto sono due: il grave e doloroso impatto economico e sociale determinato dalla pandemia da Coronavirus e, in secundis, quale sarà il futuro della società tedesca alla luce dei disastri generati dal cambiamento climatico.

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