Guardia di Finanza: a Chieti, contrasto al falso nummario, aumentati i sequestri di banconote false nella provincia. Sono 633 i pezzi sequestrati nel 2023

Di Antonella Casazza

CHIETI. Seicento trentatré banconote false (per un valore nominale di oltre 29 mila euro) sono state sequestrate dai finanzieri del Comando Provinciale di Chieti nel corso dell’anno appena trascorso, confermando come il fenomeno del falso nummario riguardi anche una provincia normalmente poco interessata da tali fenomenologie criminali.

Ispettore della Guardia di Finanza di Chieti in attività di ufficio

Il citato bilancio sortisce da mirate attività di Polizia economico-finanziaria che le Fiamme Gialle chietine hanno condotto in materia di circolazione dell’euro, oltre che di contrasto ai falsari, accertando come il fenomeno sia aumentato del 13% in rapporto al 2022.

Tra le banconote false maggiormente sequestrate dai finanzieri figurano senz’altro quelle da cinquanta euro (415 esemplari per un valore di 20.750 euro), seguite da quelle da venti euro (195 per un corrispondente valore pari a 3.900 euro), da cento euro (42 banconote per un corrispondente valore pari a 4.200 euro), da dieci euro (nove biglietti per un corrispondente valore pari a 90 euro), sin anche alle più “rare” da duecento euro (un pezzo).

Autopattuglie della Guardia di Finanza di Chieti

I territori comunali siti nella provincia che hanno registrato il maggior numero di sequestri sono quelli di Vasto, San Salvo, Lanciano, Chieti e San Giovanni Teatino e gli specifici reati – al momento ascritti a carico di ignoti – sono stati puntualmente segnalati alle rispettive Procure della Repubblica.

Le banconote sottoposte a sequestro da parte dagli specialisti del locale Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) sono essenzialmente riconducibili a quelle spese all’interno di centri commerciali ed esercizi della grande distribuzione, come anche negli autogrill presenti sull’autostrada e negli annessi impianti di distribuzione carburanti, nonché nelle casse continue degli istituti di credito.

Un significativo supporto alle difficili indagini della Guardia di Finanza chietina è giunto anche dal Centro Nazionale Analisi della Banca d’Italia, che rimette periodicamente al citato Comando Provinciale le banconote riconosciute come false, sulle quali vengono perciò esperiti tutti gli approfondimenti investigativi utili a rilevare potenziali collegamenti con episodi criminosi che hanno interessato l’area geografica in questione.

Le banconote false sequestrate dalla Guardia di Finanza di Chieti

Le investigazioni sono, dunque, rivolte alla all’individuazione della “filiera produttiva” dalla quale il denaro falso proviene, ma anche altre fattispecie di reato probabilmente connesse a tale fenomeno quali la truffa e il riciclaggio.

Da rilevare, altresì, come proprio al Corpo sia stato affidato il compito di vigilare su questo delicato settore attraverso il D.Lgs. del 19 agosto 2016, n. 177.

Un compito al quale assolve nella sua duplice funzione di polizia economico-finanziaria nonché di Polizia Giudiziaria.

Una funzione che, oltre alla ricerca, prevenzione e repressione dei cosiddetti “reati contro la fede pubblica”, si inserisce in una più ampia e fondamentale azione di servizio volta a tutela della sicurezza economico-finanziaria del Paese.

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