Guardia di Finanza: ad Ancona sequestrate oltre 14 tonnellate di piante di canapa con un principio attivo 100 volte superiore al limite massimo previsto per la “canapa light”. Denunciati tre imprenditori

ANCONA. È davvero notevole il quantitativo di piante di canapa e infiorescenze (tredici mila per un peso complessivo di oltre quattordici tonnellate) che i Finanzieri del Comando Provinciale di Ancona hanno effettuato nelle campagne di Ostra (Ancona) oltre che in un vivaio sito nel Teramano.

L’attività in questione, che le Fiamme Gialle del capoluogo marchigiano hanno condotto con la preziosa collaborazione fornita dal personale della Polizia Scientifica e sotto il diretto coordinamento delle Procure della Repubblica di Ancona e Teramo, ha consentito di scoprire un’illecita attività nella quale venivano coltivate piante di canapa aventi un principio attivo di tetracannabinolo (comunemente definito THC) anche del 20%, dunque cento volte superiore al limite massimo consentito dalla normativa che regola la coltivazione e la vendita della cosiddetta “canapa light”.

I Finanzieri anconetani e i poliziotti della Scientifica all’interno della piantagione

Una produzione dai grandi numeri dunque, dalla quale si sarebbero ottenute infiorescenze e foglie essiccate per almeno 54 mila dosi che, per il mercato clandestino degli stupefacenti, significa un approvvigionamento di lunga durata e dal valore che supera il milione e cinquecento mila euro.

Al citato risultato i militari delle Fiamme sono giunti dopo alcuni servizi di perlustrazione e appostamento, che gli hanno consentito di individuare un’ampia porzione di terreno sul quale un’azienda agricola aveva realizzato la coltura in questione.

La stessa azienda è risultata operare nel settore della “coltivazione di prodotti agricoli in genere” ma, una volta giunti direttamente sull’area in questione, i militari hanno constatato l’esistenza di una vera e propria piantagione di canapa dotata di tutte le necessarie attrezzature, di un capillare impianto di irrigazione oltre che di fertilizzanti, mentre in un limitrofo capannone industriale era stato approntato un essiccatoio con tanto di motori elettrici e ventilatori.

Dunque, i Finanzieri operanti, dopo aver proceduto alla completa estirpazione ed al sequestro delle suddette piante di canapa, sono riusciti a risalire al fornitore delle stesse, nello specifico rappresentato da un vivaio sito in provincia di Teramo, dove – sempre in collaborazione con i tecnici della Polizia Scientifica di Ancona e a seguito di specifiche analisi – veniva accertato il superamento del limite massimo di THC consentito.

Le piante di canapa sequestrate nel vivaio

Alla luce di fatti e risultanze divenute ormai più che delineate, il GIP del Tribunale di Teramo ha pertanto convalidato il sequestro e disposto la contestuale distruzione delle piante rinvenute.

Al termine di queste operazioni, i due imprenditori responsabili dell’azienda agricola e il titolare del vivaio sono stati denunciati per il reato di produzione illecita di sostanze stupefacenti, anche se le loro responsabilità di ordine penale non potranno essere dichiarate sino a intervenuta sentenza irrevocabile di condanna, sussistendo fino a quel momento la presunzione d’innocenza prevista dalla Carta costituzionale.

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