Guardia di Finanza: sulla tutela del diritto d’autore l’azione del Corpo nel contrasto alla pirateria. I dati e le strategie per combattere il fenomeno illustrate a Roma a margine di un’indagine Ipsos

ROMA. Oltre 51,2 milioni di prodotti “piratati” sequestrati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2023, ciò nel corso di 2.144 interventi condotti nel settore della tutela del diritto d’autore che hanno comportato la denuncia all’Autorità Giudiziaria di oltre 4.200 responsabili.

Finanzieri del NSBS in un’attività di monitoraggio in Rete

Numeri di tutto rilievo che nel parallelo comparto connesso alla tutela del settore librario ed editoriale ha visto il sequestro di oltre 1,4 milioni di stampati tra libri, opuscoli, giornali e pubblicazioni di vario genere.

Non tutti sanno che la tutela del diritto d’autore rientra a pieno titolo tra le attività di servizio affidate alla Guardia di Finanza.

E altrettanto a pieno titolo in questo particolare settore d’intervento rientra il contrasto alla reprografia illecita, ovvero la riproduzione di libri, saggi, testi universitari ecc. che poi vengono ceduti a prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli di copertina con conseguenti gravi danni finanziari per le case editrici.

Il fenomeno in questione è ampio e diffuso, e la dimensione che ha assunto (si stimano circa 300 mila atti di pirateria al giorno) è stata oggetto della terza indagine della Ipsos (una delle più grandi aziende al mondo nel settore delle ricerche di mercato, analisi di opinione e consulenza strategica) dedicata alla pirateria nel mondo librario.

Non sono infrequenti le operazioni di servizio condotte dai Reparti territoriali della GDF, ma gli “specialisti” in tale comparto d’intervento sono i Finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi (NSBS) di Roma comandato dal Colonnello t.ST Gaetano Cutarelli che nell’occasione ha tratteggiato le capacità d’intervento del Corpo, i risultati conseguiti (che sono indubbiamente notevoli), nonché le possibili soluzioni strategiche da utilizzare per far sì che la pirateria in genere venga quantomeno ad essere fortemente ridimensionata.

 

il Comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi – Col. t.ST Gaetano Cutarelli

La necessità di adottare una serie di misure di contrasto come il potenziamento delle attività di polizia, con una particolare attenzione alle reti informatiche e ai canali di distribuzione dei prodotti “piratati” – spiega Cutarelli – è di fondamentale importanza, com’è importante che tali attività siano accompagnate da una legislazione continuamente adeguata, con sanzioni efficaci e proporzionate che colpiscano i responsabili di tali illeciti, il tutto in un’ottica di “response normativa” – oltre che operativa – che si ponga al passo con i rapidi mutamenti degli scenari globali e con le innovazioni tecnologiche che caratterizzano la nostra era “in digitale”.

Altro fattore non secondario è poi quello della collaborazione internazionale – dove peraltro la GDF fa scuola e non soltanto in questo comparto d’intervento – specie per quel che riguarda l’individuazione e l’oscuramento di siti internet e profili di social media utilizzati per la vendita di prodotti-pirata.

Nel contrastare efficacemente questi come altri reati è poi importante proseguire nell’opera di sensibilizzazione dei consumatori sui danni provocati dalla pirateria, sia in termini economici, sia in termini di qualità e integrità delle opere colpite dalla pirateria, promuovendo al riguardo atteggiamenti responsabili nella ricerca e nella fruizione di contenuti digitali, con una contestuale e precisa informazione anche sulle sanzioni previste per chi utilizza librarie “piratate”; in altre parole, forme di deterrenza che scoraggino comportamenti illeciti e che responsabilizzino i cittadini-consumatori sui danni che il fenomeno infligge all’economia.

Per lo stesso Comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi della GDF è altresì importante la collaborazione con i gestori delle piattaforme digitali e con gli Internet Service Provider, i quali debbono essere fattivamente coinvolti nella lotta alla pirateria attraverso l’implementazione di misure tecnologiche idonee a prevenire la diffusione di contenuti illegali, e ancor più indotti ad interfacciarsi con le Autorità competenti.

Si tratta di misure di buon senso, che la stessa Guardia di finanza ha già sperimentato con successo nella sua costante collaborazione a supporto dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), una strategia di contrasto sintetizzata nel cosiddetto Piracy Shield che consiste nell’attaccare le “risorse Internet” del pirata di turno, traducendosi operativamente nel materiale oscuramento di un profilo social o di un sito internet.

Un’azione intrapresa entro pochi minuti dalla segnalazione ricevuta dai legittimi titolari dei diritti, adottata in via amministrativa e che anticipa l’accertamento delle responsabilità penali per le quali, come noto, sono necessari tempi più ampi per lo sviluppo delle indagini e per garantire il diritto alla difesa degli indagati.

Un’azione di prevenzione e contrasto che deve dunque essere condotta sui classici 360° e che non deve altresì prescindere dalla disarticolazione (tanto in Italia quanto all’estero) delle reti logistiche, delle filiere illecite, nonché dei canali di finanziamento, riciclaggio e reinvestimento dei proventi derivanti da tali attività.

Implicando un intervento diretto della Guardia di finanza è poi palese l’importanza del recupero a tassazione dei proventi illeciti generati dalla pirateria, secondo quanto previsto dall’articolo 14 della legge 24 dicembre 1993, numero 537.

Metodologie di contrasto e obiettivi complessi e articolati – ha sottolineato ancora il Colonello Cutarelli – che il Corpo persegue secondo linee direttive ben precise che prevedono:

  • L’esecuzione d’indagini di Polizia giudiziaria relative ai reati contemplati dagli articoli 171 e seguenti della legge 22 aprile 1941 n. 633 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”
  • Un’incisiva azione di controllo economico del territorio, da condursi anche con l’ausilio dell’intelligence, volta ad individuare quelle che una volta erano definite “centrali di masterizzazione” oggi divenute punti – anche virtuali – di demoltiplicazione dei file (es. quelli di opere integralmente scansionate
  • L’applicazione delle sanzioni amministrative previste dall’articolo 174-ter della legge 22 aprile 1941, n. 633, contro gli acquirenti consapevoli di prodotti che violano la normativa sul diritto d’autore
  • La partecipazione ad iniziative operative di portata internazionale che sfruttino inoltre le sinergie tra il Nucleo Speciale Beni e Servizi, i Reparti territoriali del Corpo e il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

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