Nagorno Karabakh: l’Azerbaijan lancia una nuova operazione militare

Di Fabrizio Scarinci

BAKU. Le autorità dell’Azerbaijan hanno annunciato oggi di aver intrapreso una nuova operazione militare nella martoriata regione del Nagorno Karabakh; territorio riconosciuto a livello internazionale come parte del Paese ma abitato da una popolazione di etnia prevalentemente armena e controllato da autorità locali non riconosciute dal governo centrale.

Il video di uno degli attacchi condotti dalle forze azere

Stando a quanto comunicato dal Ministero della Difesa di Baku, l’obiettivo di tale attività sarebbe quello di “ripristinare l’ordine costituzionale della Repubblica dell’Azerbaigian, garantendo il ritiro delle formazioni armene dal suo territorio e la neutralizzazione delle loro infrastrutture militari”.

Dal Ministero degli Esteri si specifica, poi, come il Paese abbia dato il via all’operazione dopo che sei dei suoi cittadini sono rimasti uccisi da mine terrestri appartenenti a “gruppi armati illegali” costituiti da armeni.

Dal canto suo, Jerevan ha, invece, sottolineato di non avere proprie forze nel Nagorno-Karabakh, chiedendo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e alle forze di pace russe stanziate nell’area da ormai tre anni di adottare misure per fermare “l’operazione azera”, che, a parere del governo armeno, potrebbe facilmente trasformarsi in una vera e propria azione di “pulizia etnica”.

Le autorità armene si sarebbero, poi, lamentate anche con i loro alleati del Cremlino per il fatto di averle tenute all’oscuro dell’operazione nonostante fossero stati preventivamente informati da Baku.

A tali accuse Mosca avrebbe, però, replicato specificando di aver appreso le intenzioni azere solo pochi minuti prima dell’avvio delle ostilità.

Com’è noto, il Nagorno Karabakh è già stato teatro di guerra tra il 1991 e il 1994, nell’aprile del 2016 e, infine, nel 2020. Quanto e in che modo questa ferita sia destinata a riaprirsi ora lo si capirà meglio nel corso delle prossime ore e dei prossimi giorni, in cui anche Report Difesa seguirà attentamente l’evolversi della situazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore