Crisi Qatar, la CNN pubblica accordi segreti. Il ruolo dei Paesi del Golfo

Washington. Accordi segreti tra il Qatar ed i Paesi del Golfo nel 2013-2014 per proibire l’appoggio all’opposizione ed ai gruppi ostili in questi Stati, tra cui Egitto e Yemen.

La cartina dell’area

La CNN ha pubblicato, in esclusiva, una copia di queste intese. I Paesi del Golfo hanno accusato il Qatar di non rispettare gli accordi, tanto che gli altri Stati hanno reagito, creando una grave crisi diplomatica nell’area.

Il primo accordo, scritto a mano e datato 23 novembre 2013 fu firmato dal re dell’Arabia Saudita, l’emiro del Qatar e quello del Kuwait. Questa intesa intendeva evitare qualsiasi interferenze negli affari interni delle altre nazioni del Golfo, incluso il divieto di appoggiare finanziariamente o politicamente gruppi “deviati”.

Questo accordo, chiamato accordo di Riyadh, stabiliva specificatamente di non sostenere i Fratelli Musulmani né i gruppi di opposizione yemeniti.

Doha è accusata di appoggiare, con un grande esborso di denaro, le milizie Hezbollah ed altri gruppi considerati terroristici, oltre che aiutare la Fratellanza Musulmana.

L’intesa raggiunta nella capitale arabo-saudita stabiliva, inoltre, di non aiutare “media antagonisti”. Si faceva riferimento, seppure apparente, ad Al Jazeera, la catena televisiva con base in Qatar e finanziata dal Governo quatarina (http://www.aljazeera.com).

 

Gli studi principali di Al Jazeera a Doha

Un secondo accordo sul quale è stato messo il timbro “top secret” è datato 16 novembre 2014 menziona specificatamente la volontà dei firmatari di appoggiare la stabilità dell’Egitto, includendo ancora una volta Al Jazeera. L’emittente doveva, infatti, essere monitorata per evitare che divenisse una piattaforma per gruppi o figure che potessero sfidare il Governo de Il Cairo. Subito dopo questa intesa, la televisione qatarina chiuse un canale in Egitto: Al-Jazeera Mubashir Misr.

Un altro documento rafforzava quanto stabilito nel 2013. I firmatari erano i ministri degli Esteri dei Paesi del Golfo. Includeva disposizioni per escludere i Fratelli Musulmani e quei gruppi esterni in Yemen ed in Arabia Saudita che potessero essere una minaccia per la sicurezza e la stabilità dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Qatar.

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