Crisi Iran-USA, le aziende lombarde rinunciano ad investire all’estero. Ma una su due è ottimista sui risultati futuri

Milano. La crisi internazionale che sta interessando gli Stati Uniti e l’Iran preoccupa le imprese italiane che intendono investire all’estero.

Le bandiere di Stati Uniti e Iran. La crisi tra i due Paesi preoccupa le imprese italiane

In un’indagine di Promos  (società per l’internazionalizzazione delle Camere di commercio in Italia) e della Camera di commercio di Milano – Monza Brianza – Lodi su circa 100 imprese già attive o interessate a espandersi sui mercati esteri(Camera di commercio su imprenditori lombardi che esportano) venivano evidenziati per quest’anno ulteriori previsioni di crescita.

L’Europa, gli Stati Uniti, la Cina ed il Giappone erano i Paesi i cui mercati erano considerati di maggior interesse.

Ora però quanto sta accadendo, cambia gli scenari. Ma almeno una impresa su due resta ottimista

In particolare, viene evidenziato nell’indagine, a gennaio, metà delle imprese ritiene che in tempi brevi non ci saranno particolari conseguenze sul loro business estero . L’altra metà ritiene invece che ci saranno e che saranno contenute intorno al 10% degli affari internazionali.

Si registra una certa prudenza rispetto all’ottimismo di oltre 200 imprese sentite a fine dicembre scorso.

Circa l’85% delle aziende attive sui mercati internazionali era infatti pronta ad aumentare il proprio business internazionale, il 61% molto e il 24% abbastanza.

Il 41% degli operatori che avevano risposto all’indagine riteneva che il 2020 sarebbe stato un anno più positivo del 2019 per il proprio business internazionale, per il 31% sarebbe rimasto costante mentre il 16% prevedeva un peggioramento della situazione.

Molte (38,5%) con rapporti commerciali in più di dieci Paesi esteri, nel corso del 2020 avrebbero voluto ulteriormente espandere il proprio business in Europa.

La sola Germania è considerata attrattiva per il 25% delle aziende. Segue la Russia (23% ). Il 17% puntava sugli Stati Uniti e il 19% guardava alla Cina e il 21% al Giappone.

“Anche nel 2019 l’export ha fatto registrare dati positivi, confermandosi uno dei pilastri dell’economia italiana e tra le risorse più importanti per la crescita delle nostre imprese – spiega Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia -. L’indagine che abbiamo realizzato a fine dicembre 2019 dimostra le attese ottimistiche delle imprese in questo ambito. A inizio 2020, la situazione si è modificata a causa della crisi USA – Iran, che prevedibilmente avrà delle conseguenze sulle relazioni internazionali e di conseguenza sugli scambi. Siamo a fianco alle imprese dei nostri territori per seguire questi sviluppi ed aiutarle in questa fase di attesa e di incertezza”.

Il fatturato è influenzato per gran parte dall’attività sui mercati esteri. Per circa il 34% degli imprenditori coinvolti nella rilevazione infatti, il business internazionale pesa per oltre il 50% del fatturato.

Il 59% delle imprese sostiene che la ricerca di controparti estere è ancora la soluzione migliore per  sviluppare processi di internazionalizzazione, seguita da partecipazione a Fiere internazionali (56%) e incontri B2b con controparti estere (46%).

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