Guardia di Finanza: lavoro nero nelle RSA in tempo di COVID-19, scoperta nel messinese una struttura che impiegava il 90% di manodopera irregolare. Contestate sanzioni per oltre 130.000 euro

Di Antonio Leone

Messina. Le residenze assiste per anziani (meglio conosciute come RSA), sono strutture delicate sia per le persone che ospitano, sia per le diverse esigenze sanitarie che debbono garantire ai propri ospiti; problematiche queste peraltro balzate agli onori delle cronache per i diffusi focolai d’infezione da COVID-19 verificatesi in queste case di riposo.

Sulla base di questi presupposti, diviene perciò necessario operare un attento controllo nei confronti di queste particolari attività, che la Guardia di Finanza attua in base alle sue peculiari funzioni di polizia economico finanziaria interfacciandosi con le ASL competenti qualora vengano ravvisate violazioni alle normative sanitarie.

Sono stati questi gli obiettivi operativi che hanno fatto da guida ad un’indagine condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Messina – Compagnia di Taormina, i quali, dopo una meticolosa mappatura economica del territorio di competenza, hanno eseguito un controllo mirato nei confronti di una RSA della provincia accertando come il titolare della struttura, nel periodo 2016-2020, per assistere i propri anziani ospiti si fosse avvalso di 36 lavoratori “in nero” a fronte di una forza-lavoro di 40 dipendenti (ovvero il 90%).

Il fine perseguito dall’imprenditore era fin troppo evidente: abbattere significativamente i costi delle retribuzioni del personale nonché di quelli derivanti dai contributi previdenziali, con buona pace della qualità del servizio reso agli anziani lì ricoverati ed anche della loro sicurezza sotto il profilo sanitario, problema del quale lo stesso titolare della struttura sembra non essersene curato neppure allo scoppio dell’emergenza epidemiologica.

Guardia di Finanza in autopattuglia

A dare fattivo riscontro ai primi elementi probatori emersi in avvio dell’indagine anche le audizioni del personale della casa di riposo, i quali hanno descritto ai finanzieri quali erano le condizioni di lavoro ai quali erano assoggettati, nonché l’entità delle retribuzioni ricevute e che, nello specifico, erano mediamente più basse del 40/50% rispetto a quanto stabilito dai contratti nazionali per i lavoratori del settore.

Come se non bastasse, il datore di lavoro non permetteva alcuna pausa durante l’orario di servizio e pretendeva che i dipendenti non socializzassero tra loro, al punto tale da vietare anche lo scambio dei numeri di cellulare.

Una menzione a parte in tutto ciò lo meritano anche i lavoratori impiegati la notte con una turnazione di 12 ore i quali, oltre ad accudire gli anziani, dovevano altresì provvedere al lavaggio ed alla stiratura delle telerie in uso nella RSA.

Irregolarità sono state altresì riscontrate sui periodi di riposo, sul riposo settimanale, sulle ferie e sull’aspettativa obbligatoria dei lavoratori, diritti sui quali il titolare della struttura agiva a suo libero arbitrio ed in totale spregio della normativa nazionale e comunitaria che regola la materia.

Al termine degli accertamenti, sono così state contestate pesanti sanzioni nei confronti dell’imprenditore il quale, fatti salvi ulteriori aggravi contestati da INPS e INAIL per quanto attiene alle loro competenze, dovrà ora regolarizzare la posizione del personale che aveva finora irregolarmente impiegato, oltre a dover far fronte più di 130.000 euro di multa più altre sanzioni accessorie derivanti dall’omesso versamento di ritenute fiscali e previdenziali.

Una dovuta considerazione va fatta sulle talvolta molteplici e diverse implicazioni che derivano dalla pura attività di polizia economico finanziaria che è tipica del Corpo; implicazioni che – come in questo caso – toccano altresì aspetti di concorrenza sleale e dunque di squilibrio delle regole di mercato, finanche ad investire problematiche di diverso livello sociale anche se in apparenza distanti da quelle tributarie e di diritto del lavoro che sono state inizialmente oggetto di questa operazione.

 

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