Libia, è sempre più crisi. Dopo gli scontri di ieri, oggi assaltato un carcere da milizie fedeli al Governo di al Sarraj

Tripoli. Un gruppo armato ha assaltato un carcere di Tripoli, prendendone il controllo. Erano detenuti esponenti dell’ex regime di Muammar Gheddafi, tra cui il figlio Saadi e l’ex capo degli 007 al Senoussi. Tutti sarebbero stati trasferiti in “luogo sicuro”. Due guardie sono state uccise.

Milizie fedeli al Governo di Al Serraj assaltano carcere a Tripoli

Ad assaltare la prigione gestita da una milizia filo-islamica vicina all’ex premier Khalifa al Ghawil, ma non riconosciuta dal Governo, secondo le fonti si stampa libiche, sarebbero state le Brigate rivoluzionarie di Tripoli di Haitem Tajouri, vicine al Governo di unione nazionale del premier Fayez al Sarraj.

Alla radio tunisina Shems Fm (http://www.shemsfm.net/ar/ ) l’attivista e membro del Consiglio superiore della magistratura in Libia, Khaled Ghouil, ha riferito che i prigionieri “stanno bene”.
L’assalto al carcere è arrivato alla fine di una giornata di duri combattimenti tra milizie rivali a Tripoli. Secondo il ministero della Salute, ieri 28 persone sono rimaste uccise e oltre 130 ferite. Gli scontri erano iniziati al mattino. Sempre secondo fonti del ministero, la maggior parte delle vittime, una ventina, erano miliziani fedeli al Governo di unità nazionale, sostenuto dall’ONU.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con Martin Kobler, inviato ONU in Libia, condannano “l’escalation di violenza a Tripoli e si appella a tutte le parti libiche alla moderazione, ribadendo che non c’è nessuna soluzione militare e che tutti devono sostenere il governo di riconciliazione nazionale”. (https://mobile.twitter.com/KoblerSRSG/status/868224637091688448/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Ftg24.sky.it%2Fmondo%2F2017%2F05%2F27%2FLibia-assalto-carcere-tripoli.html)

Nella nota si riferimento anche all’escalation nel Sud del Paese e all’attacco alla base aerea di Brak al Shati del 18 maggio, in cui risulta “l’esecuzione sommaria di miliziani e civili”.

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