Operazione “LIONFISH”: smantellato traffico di droga tra Africa e Medio Oriente. Impegnate le Forze di Polizia di 41 Paesi con il coordinamento dell’INTERPOL

Di Assunta Romano

Lione. Nome in codice “LIONFISH” (in italiano “pesce scorpione”).

 

Operation Lionfish

E’  l’identificativo di due recenti operazioni  contro il traffico di stupefacenti coordinate dall’INTERPOL, tra Africa e Medio Oriente, con la collaborazione delle Forze dell’ordine di 41 Paesi.

Realizzata nell’ambito del progetto “Ameap” (Africa-Middle East-Asia Pacific) dell’INTERPOL, “European Union’s AIRCOP” e “Crimjust projects”, l’operazione è stata resa possibile grazie ai finanziamenti degli Emirati Arabi e dall’INTERPOL Foundation for a Safer World.

Polizia di Stato e Interpol in attività

I Paesi che hanno partecipato sono: Angola, Bahrain, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Costa d’ Avorio, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Iraq, Giordania, Kenya, Kuwait, Libia, Madagascar, Mali, Mauritania, Mauritius, Marocco, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Oman, Palestina, Qatar, Rwanda, Arabia Saudita, Seychelles, Sierra Leone, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Togo, Emirati Arabi, Zambia e Zimabwe.

I RISULTATI DELL’ OPERAZIONE “LIONFISH”

Le indagini svolte nei mesi scorsi di quest’anno hanno portato alla cattura di 287 persone e al sequestro di un ingente quantitativo di droga per un valore di circa 100 milioni di euro.

Confiscate, inoltre, in Niger 17 tonnellate di resina di cannabis per un valore di 31 milioni di euro, il piu’ grande sequestro mai registrato nel Paese.

La droga, spedita dal Libano e destinata al porto di Lomè  (Togo), era destinata al mercato libico.

“La Libia viene sempre più spesso scelta dai trafficanti come punto di trasbordo, perfino per stupefacenti provenienti dal Sud America – ha spiegato il direttore della sede libica dell’INTERPOL, Generale di Brigata Adel Abulkasem Al Sharwy Bentaleb -. Anche se molti di questi non sono nè prodotti né consumati in Libia, questo non ci impedisce di assistere a episodi di violenza generati da questo tipo di attività che insieme all’INTERPOL siamo determinati a combattere”.

Le indagini svolte dalla Polizia sudafricana hanno portato al sequestro di 973 panetti di cocaina per un valore di 32 milioni di euro trovati in un peschereccio al largo delle coste occidentali del Sudafrica ed all‘arresto di 10 persone.

Nel corso dell’operazione “LIONFISH”  sono stati inoltre sequestrati: 200 chili di anfetamine, 56 chili di eroina, 30 chili di metanfetamina, 21 chili di polvere di cocaina e 169 pezzi di “crack”, 216 pastiglie di estasi, più di 4.5 milioni di pastiglie di tramadol, 720 chili di cannabis e 10 mila  steroidi.

Panetti di coca sequestrati in Sud Africa

Recuperati durante le indagini altri oggetti di contrabbando tra cui diamanti grezzi, sigarette, veicoli ed anche pangolini.

L’operazione ha dimostrato come i trafficanti riescano con estrema facilità ad adattare modalità e mezzi alle proprie esigenze criminali.

In Sudafrica, dei cristalli di metanfetamina sono stati trovati nelle suole di sandali ed all’interno di sculture.

A seguito del successo delle indagini svolte, il governo sudafricano ha chiesto all’INTERPOL di condividere con le Forze di Polizia di 194 Paesi  le informazioni acquisite attraverso il “Purple Notice” (alert che segnala aggiornamenti sul modus operandi  dei criminali).

Droga nascosta nei sandali

“I risultati straordinari di queste due operazioni hanno dimostrato  il carattere internazionale e l’enorme portata del traffico illegale di stupefacenti – ha dichiarato Jürgen Stock, segretario generale dell’INTERPOL -. Il traffico di droga è una minaccia a cui possiamo far fronte solo attraverso una forte collaborazione, come ha dimostrato l’operazione LIONFISH”.

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