SPECIALE CINEMA: gli anni ’40 narrati alla 20^ edizione di “Guerre e Pace Film Fest” di Nettuno. Un evento culturale che evidenzia l’importante valore dei cortometraggi e dei documentari

NETTUNO (ROMA) – dal nostro inviato. Il racconto per immagini della nostra Storia e delle storie dei nostri connazionali nel corso della II Guerra mondiale, ieri sera, al Forte San Gallo di Nettuno (Roma) ha aperto la 20^ edizione di “Guerre e Pace Film Fest”.

I manifesti delle opere presentate a Nettuno

La rassegna cinematografica ed editoriale è un’iniziativa prodotta dall’Associazione Culturale Seven, realizzata con il patrocinio e il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il patrocinio del Ministero della Difesa, con il patrocinio e il contributo di Regione Lazio, con il patrocinio del Comune di Nettuno, con il patrocinio e il contributo dell’Istituto Luce Cinecittà e della Roma Lazio Film Commission, con partner tecnici Iltuobanner.it, Ciprari Legnami&Fabbricati s.r.l., L’Orto Pensile e Trattoria Romolo.

La direzione artistica è di Stefania Bianchi. E Report Difesa è media partner

La kermesse si è aperta con la proiezione del cortometraggio di Gianni Aureli “Notte di marzo”.

Il titolo riporta alla memoria i fatti relativi all’azione militare di Via Rasella, a Roma, condotta il 23 marzo 1944 dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP), unità partigiane del Partito Comunista Italiano, contro un reparto delle forze d’occupazione tedesche, l’11ª Compagnia del III Battaglione del Polizeiregiment “Bozen”, appartenente all’Ordnungspolizei (polizia d’ordine) e composto da reclute altoatesine.

Il carretto dove era custodito l’esplosivo di Via Rasella

Ma ci fa ricordare anche la successiva strage delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944) con questo terribile comunicato:

Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bomba contro una colonna tedesca di Polizia in transito per Via Rasella.

In seguito a questa imboscata, 32 uomini della Polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti.

La vile imboscata fu eseguita da comunisti-badogliani. Sono ancora in atto indagini per chiarire fino a che punto questo criminoso fatto è da attribuirsi ad incitamento anglo-americano.

Il Comando tedesco è deciso a stroncare l’attività di questi banditi scellerati.

Nessuno dovrà sabotare impunemente la cooperazione italo-tedesca nuovamente affermata.

Il Comando tedesco, perciò, ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci criminali comunisti saranno fucilati.

Quest’ordine è già stato eseguito“.

La grotta luogo dell’eccidio alle Fosse Ardeatine

Viene raccontato da parte dei bravissimi attori ogni momento, ogni dubbio, ogni più particolare sentimento politico ed umano che precedette l’azione militare con la collocazione della bomba in un carretto da spazzino.

Un altro interessante spunto di conoscenza storica è poi arrivato dalle bellissime immagini del documentario di Roland Seiko, in collaborazione con Luce Cinecittà, “La macchina delle immagini di Alfredo C.”, al secolo Alfredo Caccetta, operatore dell’Istituto Luce degli anni ’40.

Il regista Roland Seiko e il montatore Luca Onorati, con Stefania Bianchi, presentano il loro documentario

Un lavoro, colpa anche della pandemia, durato due anni.

Nelle parole del regista che ritorna alla rassegna nettunense dopo qualche anno la genesi e il racconto della sua opera.

“La macchina delle immagini di Alfredo C. – spiega – racconta sia storia di un operatore dell’Istituto Luce, un operatore di propaganda che viene inviato per seguire l’occupazione italiana dell’Albania (aprile 1939 NdR) e che poi diventa l’occhio del regime fascista nel Paese. E poi, per uno scherzo del destino, rimane in Albania. Qui il nuovo regime comunista ha necessità di figure come la sua ed egli diventa perciò operatore di propaganda del comunismo stesso”.

Alfredo Caccetta è una sorta di “servitore di due padroni”. Usa la camera da presa in base alle istruzioni che gli vengono date in base a chi comanda al momento.

Partendo da qui, il regista racconta temi a lui cari come quello della propaganda e della responsabilità che abbiamo di fronte alle immagini.

Molto belle le immagini dell’epoca dell’Istituto Luce sapientemente montate dal montatore Luca Onorati, legato a Roland Seiko da svariati anni di collaborazione professionale.

“La ricerca di immagini questa volta – spiega – è stata indirizzata a cercare qualcosa di nuovo e di utilizzare, in maniera originale, quello che magari è un po’ più visto. Il lavoro di repertorio è una fonte di ispirazione anche culturale e di arricchimento personale. Tutto questo unito alle riprese fatte ad hoc per il documentario hanno realizzato un affresco molto particolareggiato sulla storia che abbiamo voluto raccontare”.

Un Festival come questo dedicato alla guerra, declinata in tutti i suoi aspetti (militari, sociali, politici, economici, umani) e alla pace rappresenta senza dubbio un evento culturale di grande importanza.

Per questo che Report Difesa ha accettato, con vivo piacere di far parte come media partner, dell’evento di Nettuno, visto che il nostro giornale mette al centro dell’informazione dei fatti del giorno e di quelli storici ogni aspetto sopra citato.

L’immagine, supportata da ottimi soggetti ed ottime sceneggiature, aiuta lo spettatore ad entrare meglio negli avvenimenti e nella memoria.

Rendendo la Storia sempre più viva.

PROGRAMMA DI OGGI E DI DOMANI

Ore 21.00: presentazione libro Donbass. La guerra fantasma di Sara Reginella.

Alle 21:30 sarà proiettato il cortometraggio Christmas 1914 di Alessandro Rajola.

A seguire il documentario Bosnia Express di Massimo D’Orzi e la proiezione del film Il padre di Fatih Akin.

Domani(ore 21.15): proiezione del cortometraggio Venti minuti di Daniele Esposito e a seguire il lungometraggio Midway di Roland Emmerich.

 

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