Guardia di Finanza, scoperto a Palermo un peculato da 500 mila euro in un ente di assistenza per cittadini disabili e disadattati. Denunciati due amministratori

Di Fabio Mattei

Palermo. Una truffa subdola perpetrata attraverso episodi di peculato sfacciati quanto odiosi, con una sottrazione di fondi pubblici per 500 mila euro che erano invece destinati all’inserimento nel mondo del lavoro di cittadini disabili e disadattati.

La Guardia di Finanza di Palermo scopre un peculato di 500 mila euro

Questo è quel che hanno scoperto i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo i quali, al termine di complesse indagini, hanno denunciato l’ex presidente e l’ex responsabile esterno operazioni dell’IS.FOR.D.D. (Istituto Formativo per disabili e disadattati sociali).

Questo ente era destinatario di fondi pubblici erogati dalla Regione Sicilia in favore di cittadini delle classi sociali più deboli e/o limitati da gravi handicap.

L’indagine delle Fiamme Gialle palermitane è scaturita da alcune denunce partite da ex dipendenti dell’Istituto, i quali hanno segnalato ai Finanzieri presunte irregolarità nella gestione del denaro pubblico affidato proprio all’ente per il quale lavoravano.

Eseguiti al riguardo i dovuti riscontri di natura documentale e finanziaria, gli uomini della GDF si sono così accorti che quanto loro rivelato corrispondeva al vero, con i due responsabili (rispettivamente di 68 e 46 anni) che avevano effettivamente dirottato nell’arco di un quadriennio ingenti somme di denaro, a loro assolutamente non spettanti, sui conti correnti personali.

Sul punto va osservato come l’IS.FOR.D.D. avesse effettivamente ottenuto per un “piano regionale di offerta formativa” la somma di un milione e 500mila euro, peraltro finanziati anche con fondi europei per i quali vigevano tassativi vincoli di destinazione.

Peccato però che i due, in virtù dei ruoli ricoperti in seno all’ente stesso, avessero pensato di intascare l’uno una somma di 32.500 euro. Il più giovane era addirittura arrivato ad autoliquidarsi quasi 457 mila euro.

Questi soldi  – a suo molto opinabile avviso – servivano per compensare le sue prestazioni professionali di “responsabile esterno operazioni”, pur in assenza, come poi dimostrato dagli investigatori della Guardia di Finanza, di un qualunque rapporto lavorativo formalizzato con l’ente medesimo.

La vicenda ha interessato il quadriennio 2012-2016 e, proprio sulla gestione dei fondi erogati all’IS.FOR.D.D, va evidenziato come fossero già stati formulati alcuni rilievi da parte del competente Assessorato Regionale il quale, proprio in presenza di evidenti quanto gravi irregolarità sulle attestazioni dei costi asseritamente sostenuti, aveva già avviato le relative procedure amministrative di revoca dei finanziamenti.

Oggi è però giunto anche il “pesante” riscontro probatorio scaturito dalle indagini della GdF a seguito del quale, oltre alla denuncia per il reato di peculato, l’Autorità Giudiziaria ha altresì disposto nei confronti degli indagati il sequestro di beni per un importo pari alle somme da loro fraudolentemente intascate.

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